Per l’osservazione del cielo quest’anno vorrei provare con l’approccio
da fuori, nella speranza che renda più coinvolgenti certe osservazioni, tra
tutte la più eclatante, quella della Galassia di Andromeda.
Quello che noi osserviamo in una notte stellata è una porzione di
Universo costituita da miliardi di galassie, le stelle che vediamo ad occhio
nudo sono alcune tra i miliardi di stelle che compongono la nostra Galassia, la
Via Lattea.
La nostra è
una galassia a spirale, con un nucleo più denso centrale e molti bracci
morbidamente avvolti a spirale intorno a esso. Il nostro Sole appartiene al
Braccio detto di Orione. Vediamo ora come varia la posizione del nostro pianeta
rispetto alla galassia al variare delle stagioni.
In
inverno osserviamo una porzione di
cielo particolarmente ricca di stelle luminose e vicine al Sole, tutte
appartenenti al Braccio di Orione. Per l’inclinazione dell’asse terrestre, in
quella stagione siamo volti verso il bordo esterno della galassia, dove sta
appunto il braccio di Orione. Quando guardiamo Auriga siamo volti nella
direzione opposta al centro galattico, ossia verso la periferia della galassia.
L’orizzonte di osservazione è relativamente poco folto e così l’osservabilità è
molto buona. Arriviamo a osservare a
occhio nudo otto stelle di prima grandezza, Sirio, Capella, Rigel, Procione,
Betelgeuse, Albebaran, Polluce, Bellatrix, che nella prima primavera possono
salire a undici (con Regolo, Merak e Dubhe). Inoltre in questa stagione
l’eclittica passa in alto e il cielo scopre costellazioni appartenenti al cielo
australe come Orione.
In
estate la nostra posizione ci porta
a osservare la parte più densa della Galassia, quella verso il centro ossia
verso il Braccio del Sagittario. Per questo il cielo estivo è il più denso di
stelle ed è proprio in questa stagione che osservandolo vediamo la Galassia che
lo attraversa interamente dal Cigno allo Scorpione.
In
primavera e in autunno invece ci troviamo a guardare fuori della galassia, verso
il cielo profondo e per questo non ci sono porzioni di cielo invase dal corpo
della via Lattea, il cielo è relativamente poco ricco e molto adatto per i
neofiti. Riusciamo anche a osservare la galassia a noi più vicina, la Galassia
di Andromeda. Essa dista 2.5 milioni di anni luce!
Il
firmamento apparentemente gira sopra le nostre teste da est verso ovest ogni
giorno, ma solo durante le sere limpide noi siamo in grado di osservare le
stelle e gli altri oggetti celesti.
Il
perno di rotazione è, per l’emisfero Nord, occupato dalla Polare, una stella di
seconda grandezza, ma noi siamo fortunati ad averla come riferimento.
Nell’emisfero
Sud il perno non ha in corrispondenza alcuna stella e la costellazione più
vicina deve essere ripetuta cinque volte per arrivare al polo Sud astronomico.
Tornando
alla nostra stella Polare, essa si trova volgendoci a Nord e portando lo
sguardo a metà strada tra lo zenit e l’orizzonte: noi ci troviamo a una
latitudine vicina ai 45°N, e la stella polare è inclinata sull’orizzonte di
tanti gradi quanto dice la latitudine.
Il
nostro perno un po’ come un ombrello, gira su se stesso trascinando con sé
tutto il firmamento. Mantiene sempre la stessa posizione, mentre tutte le altre
costellazioni descrivono cerchi completi e sono visibili tutto l’anno solo
quelle più vicine al perno, dette costellazioni circumpolari. Le altre più
distanti descrivono cerchi più grandi e, caratterizzando le stagioni, vengono
dette costellazioni stagionali.
Le costellazioni circumpolari sono poche e
solo due facilmente rintracciabili nel cielo: il Grande Carro e
Cassiopea. Esse sono le Maestre per l’individuazione delle Costellazioni
Stagionali. In particolare in Autunno Cassiopea funge da Maestra, mentre in
Primavera ci serviamo del Grande Carro.
Quest’ultimo è indispensabile per la
localizzazione della Polare. Si parte dalle due stelle opposte al timone
del carro, Merak e Dubhe, e si prolunga il segmento che le unisce per 5 volte
in direzione Nord.
Tra le costellazioni stagionali una
categoria fondamentale è rappresentata dalle zodiacali, esse si trovano tutte
in una fascia a cavallo dell’eclittica e ognuna di esse accompagna il sole durante i vari
mesi dell’anno.
Sono le stesse utilizzate in Astrologia, ad esempio in agosto la
costellazione zodiacale è quella del Leone. In Astronomia ciò si lega al fatto
che il sole a mezzogiorno è in Leone, perciò nelle notti di agosto vediamo le costellazioni zodiacali più
lontane da Leone, cioè Acquario, Capricorno, Sagittario. Si osservi però che le
costellazioni zodiacali occupano porzioni diverse di eclittica, ad esempio la
Vergine prende una porzione di eclittica 5 volte maggiore dello Scorpione, che
invece è la costellazione più lunga. Di conseguenza, in una sola osservazione
notturna si possono osservare un numero variabile da 3 o 4 costellazioni
zodiacali spaziando con lo sguardo da Est a Ovest.
Prima di procedere a orientarci nel cielo
tramite le mappe stagionali fissiamo alcune utili corrispondenze.
DISTANZE TRA OGGETTI CELESTI
Le distanze tra oggetti celesti si esprime in gradi, così
se il giro completo misura 360°, la distanza tra est e ovest vale 180°, la
distanza tra l’orizzonte e lo zenit è 90°, sarà opportuno servirci delle
distanze minori per orientarci meglio nel cielo.
½° = diametro della Luna Piena
1° = diametro del
dito mignolo o dell’indice
2° = diametro del
dito pollice
5° = tre dita
centrali della mano, distanza tra Castore e Polluce e tra Merak e Dubhe
10°=pugno chiuso, lunghezza pollice
15°= le quattro dita escluso pollice,
20-25°= una spanna, Grande Carro, da Dubhe a Polare, da
Rigel a Betelgeuse, lato del quadrato di Pegaso.
SISTEMA SOLARE
GENNAIO 2017 (dal blog di Stefano Simoni)
Sole nella costellazione del Sagittario fino al
giorno 19, quando passa nel Capricorno.
15
gennaio: sorge alle 07:36, tramonta alle 17:03
31
gennaio: sorge alle 07:25, tramonta alle 17:23
Luna
Il
giorno 10 alle ore 05:40 la Luna raggiunge il perigeo (363.242 Km di
distanza), mentre il giorno 22 alle ore 00:44 si troverà nel punto
più lontano dalla Terra nel corso dell’orbita, l’apogeo (404.911 km).
Primo
Quarto il 5(19:47),Luna Piena il 12(11:36),Ultimo Quarto il 19(22:16),Luna
Nuova il 28(00:09).
Terra al perielio
Il
giorno 3, alle ore 10:11, la Terra si trova nel punto più vicino al Sole
nel corso della sua orbita, il perielio (0.983 AU). In
genere si è portati a pensare che la Terra sia più vicina al Sole durante il
periodo estivo per via del caldo, ma non è così. Questo perché le diverse
temperature che caratterizzano le stagioni non sono dovute
alla variazione di distanza dalla nostra stella, bensì alla variare dell’angolo
di incidenza dei raggi solari sulla superficie terrestre nel corso dell’orbita.
Il fenomeno è causato dall’inclinazione dell’asse terrestre rispetto al piano orbitale.
Mercurio
Il
nuovo anno inizia con un periodo di buona osservabilità mattutina, soprattutto
nel corso della seconda decade di gennaio, quando Mercurio arriverà a sorgere
quasi un’ora e 40 minuti prima del Sole. Avremo quindi buone possibilità di
scorgerlo a Sud – Est tra le prime luci dell’alba. A fine mese l’intervallo di
osservabilità si riduce sensibilmente: il pianeta sorge un’ora prima del Sole.
ATTENZIONE:
se si usa uno strumento ottico per
osservare il pianeta, NON inquadrare MAI il Sole se non si è dotati di apposito
filtro.
Venere
Le
prime ore della notte saranno illuminate dallo splendore di Venere, che in
questo mese di gennaio raggiunge le condizioni di migliore osservabilità
serale. Venere tramonta ben 4 ore dopo il Sole. Sarà opportuno approfittare di
queste condizioni molto favorevoli, perché nelle settimane successive il
pianeta si abbasserà molto velocemente verso l’orizzonte occidentale e
ben presto non sarà più visibile nel cielo della sera (dagli ultimi giorni di
marzo e per tutto il resto dell’anno sarà visibile solo al mattino presto).
Venere attraversa la costellazione dell’Acquario per entrare nei Pesci il
giorno 23.
Marte
Le
condizioni di osservabilità di Marte sono molto simili a quelle di Venere. Dopo
il tramonto del Sole sono entrambi ben visibili a Sud-Ovest. In pratica si
assiste ad una sorta di inseguimento, in cui il pianeta più luminoso si
avvicina molto lentamente al pianeta rosso, senza riuscire a raggiungerlo:
Marte si sposta dall’Acquario ai Pesci, dove arriva il 19 gennaio, alcuni
giorni prima di Venere.
Giove
Il
pianeta gigante
è il protagonista della seconda parte della notte. Continuando ad anticipare
l’orario del proprio sorgere lo si può vedere culminare a Sud prima del sorgere
del Sole e a fine mese già intorno alla mezzanotte apparirà sull’orizzonte ad Est. Giove
rimane per tutto il mese nella Vergine, dove sarà in congiunzione
con la stella più luminosa della costellazione, Spica, il 20 gennaio.
Sempre
degni di nota i 4 satelliti
galileiani (Io, Europa, Ganimede e Callisto),
che a un piccolo telescopio si mostrano come piccoli puntini bianchi che
danzano da un lato all’altro del pianeta sulla linea dell’equatore.
Saturno
Dopo
la congiunzione
con il Sole dello scorso mese di dicembre, il pianeta con gli anelli riappare
al mattino, dopo possiamo individuarlo basso sull’orizzonte orientale,
ancora nella costellazione dell’Ofiuco, dove era rimasto per tutto il 2016. Tra
le prime luci dell’alba sarà interessante la successione di tre astri : più in
basso Mercurio, poi Saturno e, più alto e più verso Sud, Antares, la stella più
luminosa dello Scorpione. Saturno si
trova approssimativamente alla stessa altezza sull’orizzonte di Antares, la
stella più brillante dello Scorpione.
Congiunzione Luna – Saturno (giorno 24 ore 6:30)
La mattina del 24 gennaio, prima del sorgere del Sole, si può osservare la congiunzione
tra la sottile falce di Luna calante e il pianeta Saturno, nella costellazione
dell’Ofiuco.
Congiunzione Luna – Venere (giorno 31
ore 19.30)
La sera del 31 gennaio si ripete l’incontro ravvicinato tra la falce di
Luna crescente e i pianeti Venere e Marte. Il triangolo di astri luminosi in
questa occasione si trova nella costellazione dei Pesci.
IL CIELO DI FEBBRAIO 2017 (dal blog di Stefano Simoni)
Venere
Terminato
il periodo di migliore visibilità serale del pianeta più luminoso, che per
tutto gennaio tramontava quasi 4 ore dopo il Sole, Venere a febbraio scende
repentinamente verso l’orizzonte
occidentale, perdendo circa un’ora di osservabilità. A fine mese il pianeta
tramonta meno di 3 ore dopo il Sole. Per tutto il mese Venere rimane nella
costellazione dei Pesci.
Marte
Per
tutto il mese Marte e Venere sono osservabili nelle prime ore della sera,
entrambi nella costellazione dei Pesci. Si verifica una sorta di inseguimento,
con Venere che si avvicina a Marte, ma nella seconda parte del mese Venere
rallenta e inizia a compiere una sorta di curva che lo riporta indietro, al
centro della costellazione dei Pesci, mentre Marte prosegue il suo cammino
verso la costellazione dell’Ariete.
Giove
Il
pianeta diventa osservabile per gran parte della notte. Lo si può vedere
sorgere già prima della mezzanotte, a
Est, vicino alla stella Spica, la più luminosa della costellazione della
Vergine. Dal 6 febbraio inizia a muoversi di moto retrogrado.
Sempre
degni di nota i 4 satelliti
galileiani (Io, Europa, Ganimede e Callisto),
che si mostrano come piccoli puntini bianchi che danzano da un lato all’altro
del pianeta sulla linea dell’equatore creando spettacolari configurazioni.
Saturno
Le
ore a disposizione per osservarlo, al mattino presto, aumentano
progressivamente. Lo si può facilmente individuare a Sud-Est, nella parte
finale della notte. Lo si può seguire fino a che le luci dell’alba non prendono
il sopravvento. Da segnalare una novità significativa: dopo una lunga
permanenza nella costellazione dell’Ofiuco (che durava dal 1° dicembre 2015),
il 24 febbraio Saturno fa il suo ingresso nel Sagittario.
costellazioni
Il
cielo è ancora dominato dalle grandi costellazioni
invernali. Protagonista del cielo in direzione meridionale è sempre Orione,
con le tre stelle allineate della cintura (da sinistra: Alnitak, Alnilam
e Mintaka) ed i luminosi astri Betelgeuse (rossa) e Rigel
(azzurra).
Più
in alto troviamo ancora le costellazioni
del Toro con la rossa Aldebaran, la costellazione dell’Auriga
con la brillante stella Capella, i Gemelli con le stelle
principali Castore e Polluce. A sinistra in basso rispetto ad Orione,
il grande cacciatore, nella costellazione del Cane Maggiore, brilla la
notissima Sirio, la stella più luminosa del cielo.
Più
in alto, a sinistra, la raffigurazione della caccia è completata dal Cane
Minore, dove risplende Procione. Verso Ovest, nelle prime ore della
sera, c’è ancora tempo per veder tramontare le costellazioni
autunnali di Andromeda, del Triangolo, dei Pesci e dell’Ariete.
Restando
tra le costellazioni
zodiacali, un po’ più impegnativo è invece il riconoscimento della piccola e
debole costellazione del Cancro visibile tra i Gemelli e il Leone,
che vedremo sorgere ad Est, seguito dalla Vergine.
Prendendo
a riferimento la stella polare
possiamo riconoscere alcune note costellazioni
del cielo settentrionale. A Nord-Ovest riconosciamo Cassiopea con la sua
inconfondibile forma a “W”; tra Cassiopea e il Toro è facile individuare la costellazione
del Perseo.
Più
spostata a Nord-Est si trova l’inconfondibile Orsa Maggiore, vicino alla
quale possiamo riconoscere la piccola costellazione dei Cani da Caccia.
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