Per Cosmologia si intende la scienza che studia l’Universo nel suo complesso al fine di spiegarne origine ed evoluzione; essa ha radici storiche nelle cosmogonie e nei sistemi filosofici come il sistema geocentrico e quello eliocentrico.
Attualmente l’Universo è pensato come un immenso spazio vuoto ad eccezione di pochissimi e piccolissimi punti in cui si trova materia, a sua volta costituita per la maggior parte da vuoto…
Oggi si sa anche che l’infinitamente piccolo ha fortissime somiglianze con l’infinitamente grande e così la comprensione dell’uno aiuta quella dell’altro. Gli scienziati sono concordi sul fatto che l’Universo sia attualmente in espansione: viene fatto il paragone con una specie di pandolce che sta lievitando, in tal modo ciascun acino di uvetta si allontana dall’altro , ma se uno di noi immagina di stare su un acino può avere l’erronea sensazione di essere l’unico punto fermo e che gli altri si allontanino da lui: ecco spiegata la radice errata delle cosmogonie antiche che vedevano l’ideatore sempre al centro del modello. Sul destino dell’Universo invece ci sono essenzialmente due posizioni opposte. O l’Universo continuerà ad espandersi (Universo aperto), o alla fase attuale di espansione seguirà, ma non prima di cinquanta miliardi di anni dal big bang, una contrazione che avrà come atto finale il big crunch (Universo chiuso). Si parla anche di Universo inflazionario, che non è altro che un Universo aperto con velocità di espansione via via decrescente.
Dopo aver insistito sul fatto della grande prevalenza di vuoto nello spazio, possiamo dare il nome ai punti di materia o alle uvette del nostro pandolce: sono le galassie. Una galassia è infatti definita come un’ isola di materia nello spazio, costituita da milioni o miliardi di stelle con i loro possibili pianeti (ricordiamo che grazie ai radiotelescopi si continuano a scoprire nuovi pianeti)e nebulose di gas e polveri. La nostra galassia conta mille miliardi di stelle. In effetti le galassie non sono uniformemente distribuite nell’Universo, ma sono raggruppate in Gruppi, questi a loro volta in Ammassi o Clusters di galassie, e infine in Superammassi o Superclusters. Tra i Superclusters finalmente c’è solo il grande vuoto.
La nostra galassia, con una ventina di altre relativamente vicine, costituisce il Gruppo Locale. La più vicina è la galassia di Andromeda con distanza pari a 2 milioni di anni luce. Ciò significa che se noi scorgiamo in cielo la galassia di Andromeda veniamo raggiunti da un segnale luminoso che viaggiando alla velocità della luce ha impiegato 2 milioni di anni per raggiungerci; è partito quando sulla terra non era ancora apparso l’Homo sapiens ed è arrivato solo ora. Non si insiste mai abbastanza sulla grande prevalenza di vuoto nell’Universo! Il Gruppo Locale appartiene ad un Cluster noto come Cluster della Vergine, il cui centro dista da noi 65 milioni di anni luce (la luce che ci raggiunge oggi è partita mentre sulla Terra si estinguevano i dinosauri).
Quali sono gli oggetti stellari più lontani da noi? Si chiamano quasars, i più lontani distano 13 miliardi di anni luce e quindi la loro luce è partita in tempi molto prossimi alla nascita dell’Universo. Sono considerati come gli oggetti più vecchi a noi noti, anche se la loro scoperta risale a tempi recentissimi (1990).
Gabriella Grosso

UNI TRE BOGLIASCO Briciole di Scienza dal 2007 ad OGGI
Cosmologia Destino dell'Universo Tipi di galassie
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