Dal punto di vista chimico sono molecole piccole, altamente reattive, quasi tutte derivanti dalla molecola di ossigeno O2(ROS Reacting Oxigen Species), alcune dall’Azoto, simbolo chimico N, (RNS Reacting Nitrogen Species). Tra essi O2-, O+, O2+, OH-, H2O2 , NO2, NO-.
Sono importanti perché si è scoperto che la maggior parte di malattie come l’arteriosclerosi, i morbi di Parkinson e di Alzheimer, la cataratta presentano dosaggi di radicali liberi in eccesso ed è provato che essi sono causa diretta dell’invecchiamento degli esseri viventi.
Essi fanno parte del metabolismo normale di qualunque individuo a qualunque età, sono prodotti di scarto e si formano ogni volta che rimane ossigeno in eccesso*. Essi sono capaci di svolgere azioni immunitarie nei confronti di batteri e virus, ma se durante la vita il corpo è generalmente capace di neutralizzare i radicali in eccesso per mezzo degli antiossidanti che naturalmente il corpo forma, col passare degli anni tale capacità si affievolisce e i radicali si accumulano. C’è un equilibrio dinamico tra formazione di radicali liberi in eccesso, produzione di enzimi antiossidanti, neutralizzazione naturale; ma andando avanti con l’età occorre aiutare l’organismo e non permettere ai radicali di accumularsi: per far ciò bisogna introdurre maggiore quantità di antiossidanti attraverso la dieta. Anche l’individuo giovane può avere bisogno dello stesso aiuto in condizioni particolari come carenza di produzione di enzimi antiossidanti endogeni come catalasi, desmutasi, glutatione, malattie metaboliche, eccesso di radiazioni solari, di fumo, stress fisico anche dovuto ad attività fisiche troppo intense o condizioni particolari che lo abbiano condotto a stress ossidativi. Un eccesso di radicali agisce in modo simile a quello che può fare l’ossigeno atmosferico su una lamiera. Se è protetta dall’antiruggine c’è equilibrio, in caso contrario la lamiera verrà distrutta. Essi aggrediscono le cellule accelerando il processo di invecchiamento, a partire da quelle della pelle. A livello cellulare partono ossidando i grassi che formano le membrane, inattivano proteine come quelle del collagene e della materia cerebrale, distruggono zuccheri e fosfati dei nuclei cellulari per giungere poi al DNA stesso.
Per combattere gli stati di stress ossidativo si ricorre a meccanismi antiossidanti esogeni come vitamine, pigmenti vegetali naturali , microelementi ed enzimi. Per garantirsi un apporto giornaliero soddisfacente gli esperti raccomandano l’assunzione di 500 g tra verdura (300), e frutta(200). Meglio sarebbe se questi vegetali fossero biologici o di derivazione affidabile perché noi in media assumiamo annualmente 5 Kg tra pesticidi, conservanti, additivi chimici che ingeriamo coi cibi ed il nostro fegato deve fare tanto lavoro in più per disfarsene…
Fonti di questi antiossidanti esogeni sono per la vitamina A, oltre a olio di pesce, fegato, tuorlo, latte, burro, formaggi grassi, tutti i carotenoidi che ne sono precursori, in quanto scindendosi danno origine a retinolo o vit.A stessa; per la C agrumi, kiwi, frutti rossi, cavoli, peperoni; per la vitamina E carni, latte e derivati, burro, tuorlo d’uovo…I pigmenti vegetali non sono altro che polifenoli e carotenoidi. I microelementi sono selenio, rame, zinco reperibili nelle carni, nei cereali, nelle noci e in frutti con guscio in genere; tra gli enzimi antiossidanti glutatione, coenzima 10, melatonina ( spazzino specifico contro i radicali OH-).
E’ stato dosato il potere antiossidante dei vari vegetali ed è stata definita una unità di misura cui è stato dato nome ORAC (oxigen radical absorbance capacity). Al primo posto, con 1200 ORAC per porzione, sta la frutta nera tipo mirtilli, more o fragole o spinaci crudi, contro i 500 ORAC di un pompelmo rosa, un grappolino di uva nera o un grappolo di uva bianca, o i 200 ORAC di 1 pomodoro o 1 banana o 3 albicocche; tutte comunque fonti antiossidanti per eccellenza.
E’ inoltre possibile dosare il valore dei radicali liberi nell’organismo, analizzando una goccia di sangue capillare. L’unità di misura è il Carr ( prende il nome da Caratelli, l’inventore del test, e corrisponde ad una data concentrazione del radicale H2O2). I valori normali si attestano intorno a 250 Carr; oltre 500 Carr siamo di fronte a stress ossidativo grave. Si sono fatti studi che dimostrano che, se in Italia l’aspettativa di vita è attualmente 75 anni, con livelli di Carr a 250, diventerebbe 120 anni.
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Gabriella Grosso

UNI TRE BOGLIASCO Briciole di Scienza dal 2007 ad OGGI
Radicali liberi
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