Gabriella Grosso

Gabriella Grosso

UNI TRE BOGLIASCO Briciole di Scienza dal 2007 ad OGGI

ASTEROIDI, PLUTONE, COMETE, METEORE, SATELLITI ARTIFICIALI

Gli asteroidi sono corpi celesti generalmente piccoli, quindi sprovvisti di atmosfera, rocciosi o ghiacciati, di forma irregolare, spesso craterizzati, orbitanti intorno a un corpo celeste su traiettorie anche irregolari. Nel sistema solare sono maggiormente “concentrati” in due zone, una tra Marte e Giove (Fascia Principale o Main Belt) ed una al di là di Nettuno, zona transnettuniana (composta da Kuiper Belt, Disco Diffuso, Nube di Oort). Si pensa che gli asteroidi siano residui del disco protoplanetario non incorporati nei pianeti, durante la formazione del sistema.
Per quanto riguarda la Main Belt, il più grande asteroide è Cerere, scoperto nel 1801 dall'italiano Piazzi, che ha un diametro di quasi mille chilometri e che recentemente è stato classificato pianeta nano. Sugli asteroidi della Main Belt si pensa che la loro aggregazione sia stata impedita dalla presenza della gran massa di Giove nelle vicinanze. In particolare la Legge di Titius e Bode prevede l’esistenza di un pianeta tra Marte e Giove, e invece al suo posto abbiamo gli asteroidi. La loro distribuzione non è uniforme, in particolare ci sono “buchi” in corrispondenza dei sottomultipli interi piccoli (ad esempio 1/2, 1/3) del periodo di Giove. In questi luoghi le perturbazioni di Giove sono più forti in seguito al fenomeno di risonanza che è previsto dalla terza legge di Keplero. In localizzazione 2/3 c’è abbondanza di corpi. Nelle immediate vicinanze di Giove ci sono pochissime presenze, ma grossolanamente si può individuare una fascia esterna costituita da oggetti con orbite ad angolazioni particolari tali da proteggerli dagli influssi gioviani ed una fascia interna che risente di influssi da Marte e Terra.
Più complessa ed ancora controversa è l’interpretazione della zona transnettuniana. Comunque, da quando Plutone è stato declassato a pianeta nano (agosto 2006), la lettura a grandi linee del sistema solare appare più lineare e convincente. Nella Kuiper Belt sono stati contati molti asteroidi tutti di ghiaccio e roccia. A questa fascia appartengono Plutone con i suoi tre satelliti Caronte, Notte, Idra e Quaoar aggiunto nel 2002 e classificato come planetoide. Queste conoscenze fanno propendere molti scienziati ad interpretare tutta la fascia come una seconda cintura di asteroidi, dove Plutone è semplicemente il più grande di essi. Plutone non è mai stato raggiunto da una sonda e le sue immagini sono dovute al Hubble Space Telescope.
Nel Disco Diffuso sono stati recentemente (2003) individuati Eris, che vanta un satellite personale e Sedna con 76 UA al perielio e 1000 all’afelio. Per questa grande differenza gli scopritori propongono di considerare Sedna oggetto della Nube di Oort. La Nube di Oort è infatti la zona dove si originano le comete, gli oggetti con le orbite più anomale in assoluto. Da quanto detto, si arguisce che forse è custodito nella fascia transnettuniana il segreto per una lettura unitaria di tutto il sistema solare.
Riepilogando, sono ascrivibili agli asteroidi anche i pianeti definiti nani, come Cerere, Plutone, Eris. Gli asteroidi hanno dimensioni che variano tra migliaia di Km di diametro a pochi centimetri. Asteroidi molto piccoli (in genere frammenti derivanti da collisioni), con le dimensioni di un masso o anche meno, presenti nello spazio come residui da impatto o polveri di comete, sono conosciuti come "meteoroidi". Quando incontrando l’atmosfera terrestre s’incendiano per attrito, vengono chiamati meteore o stelle cadenti. Quelle che raggiungono il suolo si dicono meteoriti.
Esistono sciami organizzati, generalmente residui di una cometa, che ruotano intorno al sole e la terra li incontra periodicamente nella sua rivoluzione annua, per questo si parla di piogge di meteore in particolari date annuali: Perseidi 11 agosto, Leonidi 17 novembre…, e l’osservatore le ritroverà in cielo sullo sfondo delle stelle fisse stagionali e in una precisa direzione da cui sembrano provenire tutte le scie luminose (Perseo, Leone…).
Gli asteroidi composti per la maggior parte di ghiaccio sono conosciuti invece come comete. Provengono da quella zona transnettuniana nota come Nube di Oort. Le comete sono oggetti spaziali di roccia e ghiaccio caratterizzate da orbite eccentriche (con differenze di svariate unità astronomiche tra perielio ed afelio) che le portano a stare lontane dal sole per periodi molto lunghi e poi avvicinarvisi paurosamente, o addirittura iperboliche per cui passano attraverso il sistema solare e poi ne escono. Una cometa è sostanzialmente composta da un nucleo, costituito da un agglomerato di ghiacci e polveri la cui struttura interna ci è sconosciuta, “orbitante” intorno al Sole. Per l’osservazione da terra gli unici periodi interessanti riguardano perciò i perielii. Sono state definite efficacemente “palle di neve sporca”, infatti la loro distanza dal sole all’afelio le porta ad aree freddissime, ma avvicinandosi al sole il ghiaccio del nucleo sublima con formazione della chioma gassosa centrifuga, mentre il vento solare ne “scompiglia la chioma” con formazione di una coda di polveri in direzione opposta al sole. La sonda Stardust in 7 anni di missione ha raccolto materiale dalla cometa Wild 2, potrebbe creare una svolta nella conoscenza delle comete e dirci di più sul materiale primitivo del sistema solare! Alcuni asteroidi non sono altro che il residuo di vecchie comete, che hanno perso il loro ghiaccio nel corso di ripetuti avvicinamenti al Sole, e sono adesso composti per lo più di roccia.
Satelliti artificiali Lo Sputnik 1 fu il primo satellite artificiale nella storia, venne lanciato il 4 ottobre 1957. Lo Sputnik 1 aveva lineamenti semplici, era infatti formato solo da una sfera pressurizzata di alluminio di 58 cm di raggio e da 4 antenne lunghe circa 2,5 metri. Bruciò durante il rientro in atmosfera il 3 gennaio 1958.
Il cielo del terzo millennio è solcato da satelliti artificiali della terra che svolgono compiti ormai indispensabili: telecomunicazioni, previsioni metereologiche, ricerche scientifiche, militari… Basti pensare al HST cui abbiamo fatto spesso riferimento o a SSI (Stazione Spaziale Internazionale o ISS in inglese) che rappresenta un avamposto permanente della presenza umana nello spazio, è abitata continuativamente dal 2 novembre 2000 da almeno 2 astronauti. L'equipaggio, da allora, è stato sostituito più volte, con cadenza semestrale. Segue i programmi Skylab (americano) e Mir (russo). Tali oggetti, orbitando intorno alla terra, sono individuabili in cielo. Se vorremo osservare satelliti artificiali avremo bisogno di coordinate locali accuratissime (cerca su Heavens-Above Main Menu ne vale la pena): alcuni di essi possono essere scambiati per stelle cadenti (solcando rapidissimi e puntualissimi il cielo), altri si lasceranno osservare più a lungo…, tutti però contribuiranno a renderci più consapevoli e a farci maggiormente apprezzare la nostra nuova conoscenza del sistema solare.

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