BIOLOGIA 1°PARTE ( AUTUNNO 2007)
ENERGIA NELL’AMBIENTE E NEL CORPO
Ritorniamo su un argomento che ci sta tanto a cuore come la nostra alimentazione con due finalità: la prima di inquadrarla nel più ampio problema del flusso di energia planetario, la seconda di approfondirla dando maggior significato alle nostre scelte alimentari ai fini dello star bene.
Per questo parleremo di trasformazioni dell’energia a partire da quella del sole, alla elettrica, alla meccanica , alla calorica, alla luminosa, fino a quella immagazzinata nel corpo dei viventi.
Ci soffermeremo sui rendimenti (e qui scopriremo qualcosa di sorprendente).
Poi focalizzeremo sull’uomo ed in particolare sull’energia nel corpo come trasformazione dei cibi.
Affronteremo i concetti di metabolismo basale e metabolismo differenziato a seconda delle attività fisiche. Si individuerà un dispendio quotidiano e modelli di alimentazione equilibrata a seconda delle attività individuali, per finire con un “dodecalogo”stilato dall’Associazione Dietisti, per una corretta alimentazione.
ENERGIA NELL’AMBIENTE
Esistono diverse forme di energia e si trasformano le une nelle altre.
La fonte di tutta l’energia sulla terra è il sole.
Il sole trasforma di continuo una piccolissima parte della sua materia in grandi quantità di energia secondo l’ormai ben nota equazione di Einstein E=mc2.
Una parte di energia prodotta dal sole arriva sulla terra e si trasforma.

Come si vede l’energia del sole agisce sulla terra e sull’aria innescando i moti convettivi che generano i venti, le correnti, con gli effetti che tutti conosciamo, sull’acqua responsabile delle precipitazioni atmosferiche e degli effetti collegati, sul mondo vegetale dove dà il via alle catene alimentari e alla formazione di carbone, sul mondo animale a completamento del ciclo della materia anche attraverso la morte, con eventuale formazione di metano e petrolio.
Ci soffermiamo ora sulle catene alimentari dal punto di vista dell’energia e della materia. Il percorso dell’energia è un percorso aperto, per questo è più proprio chiamarlo flusso: il sole invia l’energia dei suoi raggi alle piante che sono i soli esseri viventi in grado di concentrarla ed immagazzinarla con la fotosintesi. L’energia accumulata nelle piante in parte viene consumata dalle piante stesse per vivere e crescere, in parte passa agli erbivori, poi eventualmente ai carnivori, tutti la usano per muoversi o riscaldarsi o per le reazioni chimiche volte a costruire nuova sostanza, il sovrappiù o la sua trasformazione viene dispersa nell’ambiente come calore e non è più riciclabile. Quello che riguarda la materia è invece un vero e proprio ciclo chiuso, più o meno “nulla si crea e nulla si distrugge”. Le piante infatti trasformano anidride carbonica ed acqua in zuccheri che immagazzinano ed in ossigeno che liberano nell’aria. Gli animali, a cominciare dagli erbivori, prendono lo zucchero prodotto dalle piante e facendolo reagire con l’ossigeno ne traggono l’energia necessaria, liberando nell’ambiente come prodotti di scarico anidride carbonica ed acqua. Ed il ciclo può ricominciare. Anche le piante consumano zucchero e ossigeno, ma ciò che producono è assai di più, così riescono a nutrire tutti gli esseri viventi legati alla catena alimentare.
Abbiamo visto che le trasformazioni di energia e materia passano attraverso le catene alimentari, si è anche chiarito che la parte riguardante l’energia è inesorabilmente destinata a dispersioni. Se provassimo ad immaginare che percentuale di energia si disperde, senza saperlo prima, credo che difficilmente indovineremmo, e ciò avviene ad ogni passaggio. In una catena alimentare completa ci sono almeno 4 passaggi: dai vegetali agli erbivori, ai carnivori, ai decompositori.
In ogni passaggio la dispersione è del 90%!!!
Ciò significa che partendo con 100Kg di vegetali si otterranno solo 10 Kg di erbivori e con questi 1Kg di carnivori, quindi pur mantenendosi la materia, l’energia va in massima parte dispersa. Ossia se un territorio può fornire cibo per 10 persone che si nutrono prevalentemente di carne, lo stesso potrebbe nutrire 100 persone vegetariane.
Ciò spiega molte cose tra le quali perché la produzione di carne abbia costi così elevati, perché i paesi del terzo mondo abbiano soprattutto carenze di proteine animali e perché i popoli più sviluppati siano tutti passati attraverso il mito della carne ( mentre ora dovrebbero riconquistare il mito dei vegetali, per preparare i quali occorre però tanto più tempo perché le quantità ponderali sono elevate).
In ciò sta anche il segreto del successo delle popolazioni del mondo che per prime hanno adottato l’agricoltura rispetto a coloro che sono rimasti alla fase di cacciatori…
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