FARMACOLOGIA
Affacciandoci ad un campo nuovo, uno dei nostri primi obiettivi sarà mettere ordine, ma questa volta la sfida è più forte che mai perché è veramente arduo orientarsi tra le molteplici categorie di farmaci.
- ANTIPERTENSIVI, CARDIACI, DIURETICI sono farmaci cardiovascolari e renali;
- ANTISTAMINICI, CORTICOSTEROIDI, BRONCODILATATORI, EUPEPTICI sono farmaci attivi sulla muscolatura liscia;
- SEDATIVI, ANESTETICI, ANTIDEPRESSIVI, ANALGESICI sono farmaci attivi a livello del SNC;
- la farmacologia ENDOCRINA si rivolge a ghiandole come tiroide, surrenali, gonadi, pancreas, ipofisi, e al metabolismo osseo…
- ANTINFIAMMATORI STEROIDEI E NON sono farmaci attivi sul sistema muscolo-scheletrico e affrontano problematiche come gotta, artrite, artrosi;
- ANTIANEMICI, VITAMINE, SALI MINERALI sono farmaci attivi sulla composizione del sangue e sul metabolismo;
- CHEMIOTERAPICI sono farmaci attivi contro gli agenti eziologici delle malattie (virus, batteri, funghi, protozoi, vermi), contro le cellule “anomale” che il nostro corpo può produrre, quelle dei tumori, e le malattie autoimmuni.
- Possono essere considerati farmaci anche i VACCINI, capaci di indurre immunizzazioni attive attraverso l’introduzione di forme vive o attenuate di virus o batteri, o di tossine prodotte dal microrganismo, o immunizzazioni passive attraverso l’introduzione di immunoglobuline contenute in plasma di origine umana detti anticorpi o di origine animale detti antisieri.
Un possibile elemento unificante è il ruolo fondamentale che il sistema nervoso ha nel meccanismo d’azione dei farmaci, infatti tra quelli citati prima la maggior parte si rivolge al sistema nervoso in senso lato, avendo in comune l’azione di sostanze dette neurotrasmettitori.
Ma il corso prevede un primo approccio ed è per ciò che lavorando al progetto mi sono resa conto che è troppo ambizioso voler abbracciare la farmacologia con semplici denominatori comuni e soprattutto in un numero così esiguo di lezioni. Ho accantonato il materiale per un eventuale approfondimento negli anni futuri e ho scelto di introdurre alcuni concetti basilari e poi di aprire finestre su categorie di farmaci di uso più diffuso.
COSA E’ UN FARMACO
Si dice farmaco ogni sostanza capace di indurre modificazioni funzionali in un organismo vivente. Il componente principale di un farmaco è il suo principio attivo, ossia la sostanza che è la principale responsabile del suo effetto terapeutico. Al principio attivo vengono aggiunte una serie di eccipienti, ottenendo così una formulazione che ne permette la somministrazione nel modo più sicuro e idoneo (per esempio compresse, pastiglie, sciroppo, granuli, supposte, pomate, liquido per iniezioni); alcuni principi attivi sono presenti sul mercato in decine di formulazioni diverse. Numerosi farmaci contengono anche eccipienti particolari in grado di modificare alcune caratteristiche del principio attivo, come ad esempio il tempo d'azione (effetto retard o prolungato).
TIPI DI FARMACI, FARMACIE, PARAFARMACIE
Poiché l'assunzione di farmaci senza la necessaria competenza può portare svariati effetti collaterali (non a caso la parola farmaco deriva dal greco pharmakon, veleno), ogni nazione ha un proprio speciale regime di vendita. Con poche eccezioni i farmaci possono essere dispensati nelle FARMACIE dal farmacista e solo presentando la relativa prescrizione scritta di un medico abilitato alla professione.
Per una orientazione immediata distinguiamo i FARMACI in soggetti o no a prescrizione medica.
Farmaci soggetti a prescrizione medica sono sostanze che si distinguono in essenziali (fascia A, AH) e non essenziali (fascia C).
Quelli di fascia A agiscono sui meccanismi di funzionamento dell’organismo, vengono impiegati per patologie gravi, croniche e acute. Possono essere prescritti dal medico di famiglia su apposito ricettario, dai medici di guardia medica, del pronto soccorso, dagli specialisti ambulatoriali, dai medici ospedalieri a seconda delle diverse disposizioni delle leggi regionali. Tali farmaci possono essere somministrati correttamente solo con l’intervento di un medico o di un infermiere. Rientrano in questa categoria tutte le preparazioni farmaceutiche a somministrazione parenterale come iniezioni sottocutanee, intramuscolo o endovena. Poiché la decisione sul loro uso è affidata esclusivamente al medico, sono a carico del SSN (Servizio Sanitario nazionale). Alcuni di essi sono utilizzabili solo in ambito ospedaliero (fascia AH).
I medicinali di fascia C (medicinali non essenziali) sono utilizzati per patologie di lieve entità o considerate minori e quindi non sono considerati “essenziali” o “salvavita” e sono a totale carico del paziente. I farmaci di tipo A e C, essendo soggetti a prescrizione medica, per legge non possono essere pubblicizzati.
Fino al 1 luglio 2001 era prevista anche una fascia B, a parziale carico del SSN, che comprendeva farmaci non essenziali ma di rilevante interesse terapeutico; tale fascia è stata poi soppressa.
Farmaci senza prescrizione sono tutti quei medicinali la cui vendita non è vincolata alla presentazione di una ricetta medica. Il loro utilizzo in Italia è ancora piuttosto contenuto. A differenza di quanto accade all’interno della Unione europea, il Ministero della Salute italiano ha un’ulteriore suddivisione in due categorie: farmaci su consiglio e farmaci da banco. I farmaci su consiglio sono tutti quei medicinali che, pur non essendo soggetti a specifica prescrizione del medico(SOP), non sono tuttavia accessibili senza un controllo da parte del medico o del farmacista. Tali farmaci non sono rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale e non possono essere pubblicizzati. Rientrano nella categoria dei farmaci su consiglio: i composti da usare in caso di urgenza, come il siero antivipera; i medicinali omeopatici, che, pur non essendo considerati medicinali dalla medicina tradizionale, vengono tuttavia utilizzati dalla medicina complementare. I farmaci da banco vengono comunemente chiamati OTC, utilizzando le iniziali dell’espressione Over The Counter, cioè "sopra il bancone (del farmacista)". Con la legge 311/2004 è stata individuata per essi la fascia di medicinali detta C-bis, che comprende appunto medicinali non soggetti a ricetta medica e che possono essere pubblicizzati solo previa autorizzazione del Ministero della Salute. Questi farmaci sono a totale carico del paziente e sono destinati all’uso autonomo da parte del cittadino senza bisogno di intervento del medico per la diagnosi, la prescrizione e la sorveglianza. Ciò significa, in pratica, che essi sono utilizzabili in completa autonomia per l’automedicazione, cioè per la cura dei disturbi minori risolubili con una terapia di breve durata e non prevedono l’intervento di personale sanitario. Ne consegue che nessun farmaco OTC è iniettabile.
Oltre ai medicinali industriali preconfezionati esistono anche preparazioni farmaceutiche che sono allestibili nel laboratorio della farmacia, i cosiddetti preparati galenici.
E i farmaci generici? Il D.L. 20 maggio 2005 n. 87, ha introdotto delle novità per i medicinali di fascia C e C-bis: ha stabilito che, per i medicinali di fascia C da vendersi dietro presentazione di ricetta medica, il farmacista è obbligato ad informare il paziente dell’eventuale presenza di farmaci, detti generici, aventi la stessa composizione quali-quantitativa e la stessa forma farmaceutica, ma un prezzo più basso. Se sulla ricetta il medico non ha indicato la insostituibilità del medicinale e se il paziente è d’accordo, il farmacista può sostituire il medicinale con uno equivalente di prezzo minore. Cosa c’è dietro tutto ciò? Per l’immissione sul mercato un farmaco deve essere brevettato. La copertura brevettale dei farmaci, 15 anni in Italia, è l’intervallo di tempo entro il quale la ditta che ha brevettato il farmaco mantiene l’esclusività nella commercializzazione. Dopo di ciò il brevetto scade. Se il farmaco è ancora interessante da un punto di vista terapeutico può venir prodotto e commercializzato da un'Azienda autorizzata, utilizzando, anzichè il marchio (il nome di fantasia che caratterizza i farmaci di marca, ad esempio Valium), il nome chimico generico (ad esempio diazepam). Nasce così il Diazepam Generico, un farmaco che costa almeno il 20% in meno rispetto al suo 'collega' di marca. Ma chi ci garantisce che il Diazepam Generico sia effettivamente efficace quanto il Valium? La normativa internazionale pone, ovviamente, una serie di condizioni e di controlli il cui scopo è quello di garantire gli standard di qualità farmacologica e farmaceutica.
A seguito della "Riforma Bersani" (D.L. 223/2006) che ha consentito la vendita dei farmaci da banco anche nelle attività commerciali, fra cui le PARAFARMACIE, sono nati in Italia circa 2500 esercizi. Con il termine parafarmacia si intende un punto vendita simile alla farmacia che può dispensare i farmaci senza prescrizione, su consiglio e da banco, come pure integratori alimentari, prodotti erboristici, fitofarmaci, erbe sfuse, prodotti cosmetici, articoli sanitari, prodotti per l'infanzia e per l'igiene. In effetti la maggior parte di Erboristerie si sono tramutate in Parafarmacie, aggiungendo alla lista dei prodotti già in vendita i farmaci senza prescrizione. Per legge, all’interno dell’esercizio deve essere presente un farmacista iscritto all’Ordine Professionale.
Le Parafarmacie sono nate per alzare il rapporto farmacie/abitanti, più basso che in altri paesi europei come Francia e Spagna e anche per scavalcare problemi burocratici di concorsi e licenze bloccati da anni in alcune parti del paese. Un'indagine CENSIS del 2007 rivela che più del 64% degli italiani ritiene che in caso di piccoli disturbi ci si possa curare da soli; che il livello di soddisfazione di chi si è curato con un farmaco OTC è del 90%; che la possibilità di vendere farmaci al di fuori delle farmacie è molto gradita dal 90% degli italiani; e che l'81% degli intervistati ritiene che gli OTC non debbano essere venduti senza un esperto capace di dare consigli adeguati.
Gabriella Grosso

UNI TRE BOGLIASCO Briciole di Scienza dal 2007 ad OGGI
Nessun commento:
Posta un commento