Astronomia
Cieli d’autunno e d’inverno. Il pianeta Venere. Eventi
astronomici interessanti dell’autunno 2015.
Cielo autunnale
Il cielo autunnale è, come quello primaverile, meno denso di stelle. E’ dominato dalla figura zig-zagante di Cassiopea, individuabile verso nord, in questa stagione altissima in cielo; unendo due delle sue stelle centrali (3 e 2 della mappa), mantenendo la direzione e proseguendo verso sud si giunge al centro di un grande quadrilatero di stelle, ben visibili anche dalle città in alto nel cielo. Quest'asterismo prende il nome di Quadrato di Pegaso. Grazie al quadrato è possibile raggiungere un gran numero di costellazioni sfruttando gli allineamenti. Il Quadrato di Pegaso deve il nome alla costellazione in cui il quadrato è contenuto quasi totalmente, ossia Pegaso.
Pegaso si estende in direzione ovest rispetto al suo quadrato, la più importante delle sue stelle è Enif, che rappresenta la testa del cavallo alato mitologico; la costellazione si presenta alle nostre latitudini come "capovolta".
Partendo dalla stella Sirrah si trovano, disposte lungo un arco, Mirach e Almach appartenenti alla costellazione di Andromeda, altra figura nota del cielo d'autunno, mentre la stella terminale, Algol, appartiene a Perseo, una costellazione dominante anche nei mesi invernali, che in autunno è visibile verso nord-est e la cui parte settentrionale si presenta circumpolare.
A sud-est si trovano invece il Triangolo e l'Ariete, due costellazioni relativamente piccole, ma abbastanza facili da individuare.
Quella di Andromeda è una costellazione di grandi dimensioni, le cui stelle principali sono visibili quasi perfettamente allo zenit nelle notti autunnali mediterranee. Andromeda è formata da tre stelle di seconda magnitudine, una delle quali costituisce il vertice nord-orientale del Quadrato di Pegaso. Gran parte della costellazione si estende a nord del quadrato, in una zona povera di stelle appariscenti, e si insinua fra questo e la sagoma di Cassiopea, che giace sulla Via Lattea. La costellazione di Andromeda è famosa perché dà il nome ad una importantissima galassia, la Galassia di Andromeda: si tratta di una galassia spirale di grandi dimensioni, più grande anche della nostra Via Lattea, nonché la galassia gigante più vicina; entrambe fanno parte del cosiddetto Gruppo Locale di galassie, che ne comprende anche una terza, più piccola, visibile nella vicina costellazione del Triangolo. Osservare la Galassia di Andromeda può essere un’esperienza emozionante!
La costellazione di Perseo è facilmente individuabile sia partendo da Andromeda, che da Cassiopea. Algol: si tratta di una stella molto famosa, in quanto è una stella variabile, ossia varia la sua luminosità nell'arco di alcuni giorni. A nord di Algol si trova Mirfak, una stella circumpolare che domina un folto gruppo di stelline; un binocolo consente di individuare un gran numero di altre stelle meno luminose e di notare che alcune sono disposte in coppia. Si tratta di un'associazione stellare composta da diverse stelle calde, blu, realmente vicine fra di loro nello spazio. Esplorando la zona con un binocolo è possibile individuare un gran numero di altre associazioni minori e ammassi di stelle. Sotto l’arco di Andromeda è ben evidente una coppia di stelle abbastanza isolata, dove quella posta ad est è un po' più luminosa di quella ad ovest: queste due stelle sono le più luminose della costellazione dell'Ariete; la stella più brillante è nota come Hamal. Individuato l'Ariete, è facile trovare il Triangolo, una costellazione minore incastonata fra l'Ariete e la costellazione di Andromeda; la disposizione a triangolo allungato delle sue stelle principali giustifica il nome della costellazione; al suo interno si trova la terza grande galassia del Gruppo Locale, la Galassia del Triangolo, la quale è visibile, con alcune difficoltà, anche con un semplice binocolo.
Le costellazioni zodiacali visibili nel cielo autunnale sono legate all’acqua: Acquario, Pesci…
La costellazione dei Pesci è, la costellazione zodiacale con le stelle meno luminose, a ciò si aggiunge il fatto che queste stelle sono sparse in una grande area di cielo, il che complica le osservazioni. Per cercare di individuare i Pesci ci si può riferire al Quadrato di Pegaso. La parte occidentale è la più semplice da trovare, in quanto è formata da una circonferenza di deboli stelline, facilmente visibile a sud del Quadrato, se la notte è limpida; questo anello di stelle rappresenta uno dei due pesci che la costellazione intende rappresentare.
Cielo Invernale
Il cielo invernale è il più bello e il più ricco di
soddisfazioni per i principianti. Vanta la costellazione di più facile
reperibilità in assoluto, quella di Orione.
Iniziamo dal mito: Orione, cacciatore possente, il più bello
tra gli uomini, vagando per i boschi con i suoi due Cani, si innamorò di Merope,
figlia di Atlante, colui che sosteneva la Terra. Essendosi Atlante mostrato
contrario al matrimonio tra la figlia e il cacciatore, costui infuriato iniziò
ad uccidere tutti gli animali sul suo cammino e poi rapì Merope con tutte le
sue sorelle, le Pleiadi. Atlante minacciò Zeus di far cadere la Terra se non
fosse venuto in suo aiuto. Zeus si trasformò in Toro per salvare le Pleiadi. La
dea della Terra mandò il velenoso Scorpione, ma il cacciatore non fu mai
raggiunto.
Per trovare Orione
nel cielo d’inverno basta essere rivolti a Sud e volgere gli occhi al
firmamento, saremo attratti da una sorta di farfalla grande e luminosa, la
costellazione più appariscente e facile da localizzare: verso le 10 di sera a
Dicembre verso Est, a Gennaio-Febbraio verso Sud, a Marzo verso Ovest. La
grande farfalla per gli antichi era il busto di un cacciatore (con una stella
rossa, Betelgeuse, come spalla e, diametralmente opposto il ginocchio, una
stella blu-bianca, Rigel) attraversato a metà da una cintura di tre stelle alla
quale è fissata una spada. Nei pressi del cacciatore si nota un addensamento di
7 stelline, le Pleiadi, che occupa
una zona del cielo grande come la luna piena. Tra Orione e le Pleiadi, si potrà
notare una “V” corrispondente alla testa del Toro. L’occhio del Toro è rappresentato da una stella rossa,
Aldebaran. Non è possibile vedere lo Scorpione che infatti appartiene al cielo
d’Estate e mai raggiunse il cacciatore. Per individuare i Cani di Orione faremo
ricorso agli allineamenti: seguendo la direzione della cintura dalla parte
opposta del Toro, troveremo la stella Sirio, la più luminosa* del firmamento,
nella costellazione del Cane Maggiore;
partendo dalla spalla di Orione (Betelgeuse) verso Est si incontra Procione,
nel Cane Minore. Nel cielo invernale
c’è un’altra costellazione degna di nota: Auriga,
a forma di pentagono, con Capella.
Come costellazioni zodiacali oltre al Toro, si notano i Gemelli (con Castore stella bianca e
Polluce stella arancione) e l’Ariete.
*La luminosità o magnitudine apparente (m) di una stella
dipende dalla magnitudine reale e dalla distanza dalla Terra. E’ espressa in
numeri: 0e1 per stelle di prima grandezza, fino a stelle con magnitudine 6 che
sono al limite di visibilità ad occhio nudo. Per stelle eccezionali come Sirio
si utilizzano i numeri negativi, infatti la sua magnitudo è -1.5. La Polare ha
m=2.
Entro una stessa costellazione le varie stelle si
distinguono in base alla luminosità assegnando la lettera alfa alla più luminosa e via via le altre lettere dell’alfabeto
greco (beta, gamma, delta…) seguite dal genitivo del nome latino della
costellazione di appartenenza; per esempio Aldebaran è alfa Tauri.
Venere
I pianeti si possono dividere in interni ed esterni:
- quelli interni si trovano dentro all'orbita terrestre: Mercurio e Venere;
- quelli esterni si trovano al di fuori: Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone.
Pianeti interni
Osserviamo la figura e consideriamo il moto di Venere, pianeta interno. Partiamo dalla posizione più bassa, in cui il pianeta si trova fra Terra e Sole ed è invisibile, questa posizione è detta Congiunzione Inferiore. Mentre procede lungo l'orbita, in senso antiorario, il pianeta si avvicina al momento di maggiore visibilità mattutina detta "massima elongazione o digressione occidentale".
Nel tratto successivo il pianeta viene visto riallinearsi al Sole, finché giunge nel punto di massima distanza da terra, la Congiunzione Superiore.
Il tratto successivo porta il pianeta a disallinearsi dal Sole, rendendosi visibile nel cielo serale finché raggiunge la "massima elongazione o digressione orientale". Riallineandosi col Sole il pianeta si riporta nella condizione di invisibilità.
Venere presenta come la Luna il fenomeno delle fasi (non apprezzabili ad occhio nudo): nella Congiunzione Inferiore il pianeta non è visibile perché rivolge alla Terra l'emisfero oscuro e al Sole quello luminoso; Venere comincia a essere visibile, in fase crescente, quando la sua distanza angolare dal Sole è di 10°, continuando fino alla Congiunzione Superiore in cui rivolge a noi l'emisfero illuminato, ma risulta ancora una volta non visibile per l’allineamento col Sole. La distanza angolare di 10° lo riporta alla visibilità ma in fase calante, fino alla prossima Congiunzione Inferiore.
Venere è un pianeta roccioso, il secondo a partire dal Sole. Rispetto ai moti presenta caratteristiche peculiari: il periodo di rivoluzione è di 225gg, ma il periodo di rotazione è di 243gg con moto retrogrado, per cui il sole su Venere sorge da ovest e tramonta a est. È l'unico pianeta che impiega più tempo a girare su se stesso che intorno al sole. Tra tutti i pianeti del sistema solare, è quello che più si avvicina alla Terra (40 milioni di Km), per questo è l'oggetto celeste più luminoso, dopo sole e luna. Fu interpretato come due stelle, fin dall'antichità noto col nome di Lucifero nel cielo del mattino e Vespero come stella della sera. Poiché si trova vicino al Sole, può essere osservato in cielo solo per poche ore e nelle vicinanze del Sole stesso: molto brillante dopo il tramonto sull'orizzonte a ovest, oppure prima dell'alba verso est. Per riportarsi nella stessa posizione sulla retta congiungente Terra e Sole, impiega 584 gg (periodo sinodico). Il tempo di osservabilità (fino a 4 ore) dipende da più fattori tra i quali l'angolo di elongazione, l'altezza sull'orizzonte, la distanza da terra variabile con le stagioni terrestri, mentre la sua magnitudine apparente dipende dalle fasi e dal fatto che la sua atmosfera è particolarmente riflettente (rimanda 70% della luce solare).
La sua atmosfera è densissima di CO2 con nubi di H2SO4, temperatura prossima ai 500°, pressione di 90 atmosfere. La struttura è simile a quella terrestre, ma con crosta più spessa, rigida, non suddivisa in zolle. L'attività vulcanica è per questo diffusa e non localizzata, come pure la meteorologia.
Nel 2015 Venere è stato l’assoluto protagonista delle sere di tutta la prima parte dell’anno. Il più luminoso dei pianeti è stato ben visibile dopo il tramonto da Gennaio fino a Luglio. Dopo un periodo d’inosservabilità a causa della vicinanza al Sole è tornato a essere visibile nel cielo mattutino a Settembre.
Abbiamo avuto la massima digressione orientale con elongazione Est di 45.38° il 6 Giugno alle 19, la congiunzione inferiore con il Sole il 15 Ago 2015 19h e la massima digressione occidentale con elongazione Ovest 46.44° il prossimo 26 Ottobre 2015 alle 7 ( ma meglio accontentarsi di mezzo grado di elongazione in meno e provare sabato perché lunedì piove).Eventi astronomici interessanti dell’autunno 2015.
Eventi astronomici interessanti dell’autunno 2015
-Se
cercando gli eventi astronomici dell’autunno 2015 ci troviamo di fronte a
descrizioni come le sottostanti, sappiamo interpretarle?
-Inoltre
ci ricordiamo come riconoscere e osservare la sonda spaziale ISS?
25 ottobre 2015 Venere e Giove nel cielo mattutino si trovano
ad un grado di distanza.
Distanze
nel cielo in gradi
Guardando
il cielo le stelle ci appaiono tutte alla stessa distanza da noi, non è così,
ma per imparare a orientarci dobbiamo accettare il modello visuale dell’interno
dell’ombrello aperto. Le distanze tra oggetti celesti sono misure apparenti.
Esse non si esprimono in kilometri o in anni luce (unità usate per le misure
reali), ma in gradi. Immaginiamo quindi di misurare l’angolo formato tra due
stelle pensando noi come vertice dell’angolo. È possibile immaginare che
l’intera volta celeste visibile si sviluppi su 360° di cui 180 quelli relativi
alla separazione est ovest
sull’orizzonte, in altezza poi abbiamo a disposizione 90° dall’orizzonte fino
allo zenit.
Sarà
utile fissare alcune distanze apparenti interessanti per poterci riferire ad esse:
il disco del sole e quello della luna hanno diametri del valore di mezzo grado,
il palmo aperto di una mano con il braccio teso corrisponde a 20°, un
pugno chiuso con il braccio teso corrisponde a 8°, la distanza tra la seconda e
la quarta stella del Grande Carro corrisponde a 10°.
Il prossimo 25 ottobre Venere e Giove distano un grado
cioè 2 lune e sono osservabili nel cielo mattutino a SE (nel Leone).
27 ottobre 2015 Terza
“SuperLuna” del 2015. La Luna raggiunge il plenilunio poche ore dopo il
perigeo.
Con l'espressione “super Luna” si indica una Luna piena che
avviene al perigeo, cioè quando essa si trova alla minima distanza dalla
Terra.
Se la Luna percorresse un'orbita perfettamente circolare attorno alla Terra, la sua distanza dal nostro pianeta sarebbe costante; ne consegue che anche il diametro apparente della Luna sarebbe lo stesso, e quindi noi vedremmo la Luna sempre grande uguale. Poiché in realtà la Luna in un mese non percorre un'orbita circolare ma ellittica, essa, nell'arco di un mese, non si troverà sempre alla stessa distanza dalla Terra, ma a una distanza variabile tra un valore minimo, il perigeo, a circa 356410 km, ed un valore massimo, l'apogeo, a circa 406740 km. Come conseguenza il diametro apparente non sarà sempre il medesimo: all'apogeo la Luna ci apparirà leggermente più piccola rispetto a quando si trova al perigeo. La Luna al perigeo appare all'incirca del 12% più grande della Luna all'apogeo. L’illusione maggiore si verifica quando la Luna si trova nei pressi dell’orizzonte. Per ragioni non pienamente comprese da astronomi e psicologi, il nostro cervello ci propone l’illusione di una luna molto grande quando si trova vicina a edifici e altri oggetti naturali o antropici in primo piano.
Se la Luna percorresse un'orbita perfettamente circolare attorno alla Terra, la sua distanza dal nostro pianeta sarebbe costante; ne consegue che anche il diametro apparente della Luna sarebbe lo stesso, e quindi noi vedremmo la Luna sempre grande uguale. Poiché in realtà la Luna in un mese non percorre un'orbita circolare ma ellittica, essa, nell'arco di un mese, non si troverà sempre alla stessa distanza dalla Terra, ma a una distanza variabile tra un valore minimo, il perigeo, a circa 356410 km, ed un valore massimo, l'apogeo, a circa 406740 km. Come conseguenza il diametro apparente non sarà sempre il medesimo: all'apogeo la Luna ci apparirà leggermente più piccola rispetto a quando si trova al perigeo. La Luna al perigeo appare all'incirca del 12% più grande della Luna all'apogeo. L’illusione maggiore si verifica quando la Luna si trova nei pressi dell’orizzonte. Per ragioni non pienamente comprese da astronomi e psicologi, il nostro cervello ci propone l’illusione di una luna molto grande quando si trova vicina a edifici e altri oggetti naturali o antropici in primo piano.
29 novembre 15 La
cometa C / 2013 X1 PanSTARRS potrebbe raggiungere la visibilità
binoculare. Sarà ben alta nel cielo tra l’Auriga e il Perseo.
Una cometa è un corpo celeste relativamente piccolo, simile
a un asteroide ma composto
prevalentemente di ghiaccio.
Spesso descritte come "palle di neve sporche", le comete sono
composte per la maggior parte di sostanze volatili come biossido di
carbonio, metano
e acqua ghiacciati,
mescolati con aggregati di polvere
e vari minerali. La sublimazione
delle sostanze volatili quando la cometa è in prossimità del Sole causa la formazione
della chioma
e della coda.
Riferendoci solo alle comete solari, si pensa che esse siano residui rimasti
dalla condensazione della nebulosa
da cui si formò il Sistema Solare, seguono orbite ellittiche molto
allungate che le portano ad avvicinarsi al Sole per brevi periodi e a permanere
nelle zone più lontane del Sistema solare per la restante parte. Le comete sono
usualmente classificate in base alla lunghezza del loro periodo orbitale.
Sono definite comete di corto periodo
quelle che hanno un periodo orbitale inferiore a 200 anni. La maggior parte di
esse percorre orbite che giacciono in prossimità del piano dell'eclittica, con lo stesso
verso di percorrenza dei pianeti. Tali orbite sono generalmente caratterizzate
da un afelio posto nella regione
dei pianeti
esterni (dall'orbita di Giove in poi). Per esempio, l'afelio
dell'orbita della Cometa di
Halley si trova poco oltre l'orbita di Nettuno.
Le comete di
lungo periodo percorrono orbite con elevate eccentricità
e con periodi compresi tra 200 e migliaia o anche milioni di anni. Le loro
orbite sono caratterizzate da afelii posti molto oltre la regione dei pianeti
esterni e i piani
orbitali presentano una grande varietà di inclinazioni rispetto al
piano dell'eclittica.
La Cometa Pan-STARRS è stata scoperta il 6 giugno 2011 come
un oggetto di magnitudine
19. La cometa è divenuta visibile ad occhio nudo nel febbraio
2013, quando ha raggiunto all'incirca la sesta magnitudine. Il perielio è stato raggiunto
il 10 marzo 2013. La C della sua denominazione sta a dire che è non periodica,
cioè non ritornerà una seconda volta, infatti dato che il periodo orbitale è di
110000 anni, potremo solo vederla indebolirsi.
14 dicembre 15 Massima attività delle meteore Geminidi in
un cielo non disturbato dalla Luna. Potrebbero dar vita ad un’intesa pioggia
con più di 100 meteore visibili ogni ora, l’incertezza è tanta ma varrà la pena
tenere gli occhi al cielo!
Stelle
cadenti nel 2015
Ogni
anno la Terra nel suo movimento intorno al Sole incrocia le orbite di alcune
comete. Lungo queste orbite risiedono piccoli detriti, polveri, residui delle
belle code cometarie. Queste polveri cadendo ad altissima velocità nell’atmosfera la ionizzano e si rendono
luminose, da Terra vediamo comparire una meteora, impropriamente detta “stella
cadente”. La variabile più grande
nell’osservazione delle meteore (tralasciando il tempo meteorologico) è
sicuramente la Luna, la sua luminosità può nascondere un gran numero di stelle
cadenti. Nel 2015 abbiamo avuto ottime condizioni per le Perseidi, le famose
“Lacrime di San Lorenzo”, che non disturbate dalla Luna hanno arricchito
le notti di Agosto!
I
principali sciami meteorici:
Sciame
|
Periodo
|
Massimo
|
Velocità
|
Max.
|
||
km/s
|
+ZHR
|
|||||
Quadrantidi
(QUA)
|
Gen
01-Gen 10
|
Gen
03
|
42.2
|
120
|
||
Eta
Aquaridi (ETA)
|
Apr
29-Mag 20
|
Mag
07
|
67.5
|
60
|
||
Perseidi
(PER)
|
Lugl.
13-Ago 26
|
Ago
13
|
60.5
|
100
|
||
Geminidi
(GEM)
|
Dic
04-Dic 16
|
Dic
13
|
35.0
|
120
|
+
ZHR Zenithal Hourly Rate è il numero di meteore che un osservatore
sarebbe in grado di osservare in un’ora, sotto un cielo buio e terso, se il
radiante dello sciame fosse allo zenit.
Quadrantidi
Massima
attività : 3-4 gennaio
Frequenza:
80-120 meteore all’ora
Tipicamente
sono visibili fino a 80 meteore ogni ora, di un tenue colore blu, il picco
massimo è molto concentrato e si esaurisce in un’ora circa.
Cometa
di orgine: 2003 EH1
Eta
Aquaridi
Massima
attività : 6-7 maggio
Frequenza:
60 meteore all’ora
Cometa
di orgine: 1P/Halley
Perseidi
Massima
attività : 12-13 agosto
Frequenza:
75 + per ora
Cometa
di orgine: 109P/Swift-Tuttle
Orionidi
Massima
attività : 21-22 ottobre
Frequenza:
16-30 meteore all’ora
Anche
se la Luna, a pochi giorni dell’ultimo quarto, disturberà le osservazioni nella seconda parte della
notte, le Orionidi potrebbero regalarci qualche bel bolide molto luminoso.
Cometa
di origine: 1P/Halley
Leonidi
Massima
attività : 17-18 novembre
Frequenza:
31-45 meteore all’ora
Le
Leonidi sono molto conosciute per i loro picchi di trentatrennali, durante i
quali più di 100 meteore ogni ora riempiono il cielo. L’ultimo di questi picchi
si è verificato nel 2001.
Cometa
di orgine: 55P/Tempel-Tuttle
Geminidi
Massima
attività : 13-14 dicembre
Frequenza:
120 + per ora
Lo
sciame meteorico più affidabile dell’anno, le Geminidi sono caratterizzate da
meteore multi colore bianche in prevalenza, ma anche gialle, blu, rosse e
verdi.
Cometa
di origine: 3200 Phaethon
21 dicembre 15 Solstizio di dicembre, ore 23:03 UT.
Il solstizio in astronomia è definito come
il momento in cui il Sole
raggiunge, nel suo moto
apparente lungo l'eclittica,
il punto di declinazione
massima o minima. Il fenomeno è dovuto alla inclinazione
dell'asse di
rotazione terrestre rispetto all'eclittica; il valore di
declinazione raggiunta coincide con l'angolo di inclinazione terrestre e varia
con un periodo di 41 000 anni tra 22,1° e 24,5°. Attualmente è di 23°27′ e
l'angolo è in diminuzione.
Il Sole
raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno in occasione del
solstizio di estate boreale,
mentre raggiunge il massimo valore di declinazione negativa in dicembre, in occasione del
solstizio d’inverno boreale e del solstizio d’estate australe.
Il fenomeno
ritarda di circa sei ore ogni anno (5 ore,
48 minuti e 46 secondi per la
precisione), salvo subire un nuovo riposizionamento indietro ogni quattro anni,
in conseguenza degli anni
bisestili, introdotti proprio per evitare un progressivo
disallineamento delle stagioni
con il calendario.
A causa di queste variazioni può capitare che il solstizio astronomico cada
nell'emisfero nord
il 20 o il 21 giugno per l'estate, o
il 21 o 22 dicembre per l'inverno.
Fino a 4 mesi fa la presenza dell’italiana
Samantha Cristoforetti ci ha invitato a cercare i passaggi della sonda in
cielo. Ma se qualcuno non l’avesse ancora osservata consiglio di provare: è una
sensazione da non perdere. La Stazione Spaziale Internazionale sarà visibile nel cielo
serale con molti luminosi passaggi! Guardando il cielo tra le stelle improvvisamente ne
vediamo “accendersene” una nuova… ma si muove! Sembra aumentare la sua
luminosità che poi si attenua e dopo aver attraversato gran parte del
cielo, scompare. Il tutto si svolge nell’arco di pochi minuti. La stazione spaziale si trova in una orbita attorno alla
Terra ad un’altitudine di circa 350 km, in quella che viene normalmente
definita LEO (Low Earth Orbit, orbita terrestre bassa). L’orbita ha un periodo
di circa 92 min… quindi ogni 92 minuti la stazione spaziale compie un giro completo
della Terra!
Da
Terra noi possiamo vedere la luce solare riflessa dalla grande struttura che
costituisce la ISS., la sua luminosità varia in base all’inclinazione dei
panelli solari rispetto al punto della Terra da cui la osserviamo, ma in media
è sempre abbastanza luminosa per distinguerla dalle stelle. Quando è visibile? Per saperlo
basta andare sul sito Heavens-Above.com
Passo 1 selezionare la città da cui sarà svolta
l’osservazione: clic su Seleziona la località, poi “aggiorna”
Passo 2 cercare le previsioni di visibilità per la ISS:
clic su Passaggi visibili
Passo 3 esaminare tabella orari e cartina del cielo: clic su
riga passaggio prescelto, si aprirà Dettagli passaggio
Nella
scelta del passaggio dovrete prestare molta attenzione in particolare a due
colonne. La colonna Mag. che si riferisce alla magnitudine, ovvero la
luminosità , inferiore sarà questo valore maggiore sarà la
luminosità. Ad esempio un passaggio dove la magnitudine massima è di -3 è molto
più luminoso di un successivo passaggio con magnitudine -1 o 0. La seconda
colonna molto importante è la settima, Alt, che ci dice quanto la stazione
spaziale sarà alta rispetto all’orizzonte ( valori da 0 a 90). Passaggi che hanno valori di altezza inferiori
a 25-30 (questi numeri indicano i gradi) saranno difficilmente visibili perchè
bassi sull’orizzonte, quindi potreste avere colline o edifici che ostacolano le
osservazioni. Cliccando sulla data del passaggio che vi interessa seguire si
aprirà una nuova schermata con la cartina del cielo che vi mostra la
traiettoria che percorrerà la stazione spaziale.
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