Gabriella Grosso

Gabriella Grosso

UNI TRE BOGLIASCO Briciole di Scienza dal 2007 ad OGGI

BIOLOGIA


Il Sistema Nervoso  
   
Negli animali esiste un sistema nervoso che ha il compito di ricevere impulsi dagli organi di senso, interpretarli, comandare la reazione dei muscoli e delle ghiandole, archiviare le esperienze nella memoria.
Nell’uomo l’apparato nervoso è più complesso perché, in aggiunta alle precedenti, deve svolgere attività dovute a coscienza, intelligenza, volontà, immaginazione, progettazione.
La frase «l’ontogenesi ripercorre la filogenesi», si riferisce al fatto che, essendo l’uomo l’ultimo prodotto dell’evoluzione, nel suo sviluppo (ontogenesi) si ripercorrono le tappe evolutive (filogenesi) dagli esseri unicellulari via via ai vertebrati fino ai mammiferi.
La teoria del "cervello trino" (trium brain o cervello tripartito) è stata ideata dal neuro-scienziato statunitense Paul D. MacLean, nel 1962. Le tre zone, secondo lo scienzato, rispecchiano le fasi di evoluzione dei vertebrati; corrispondono al cervello dei rettili (Fase I), quello dei mammiferi antichi o primitivi (FaseII) e quello dei mammiferi recenti o evoluti (Fase III).  L’uomo, l’animale più evoluto, ha in sé i tre cervelli.


I) Cervello rettiliano, perché simile per anatomia e funzioni al cervello dei rettili. Corrisponde al tronco encefalico e rappresenta la parte più antica del cervello, infatti risale a 500 milioni di anni fa e, oltre alla regolazione delle attività riflesse, contiene funzioni istintiveatte alla sopravvivenza, come quelle legate ai sensi, scelta e difesa del territorio, ma anche lotta, fuga, appagamento dei bisogni fisiologici e comportamento sessuale. 
II) Cervello limbico: è più recente rispetto al cervello rettiliano, in quanto si forma tra i 300 e 200 milioni di anni fa. Èil paleoencefalo. Questa zona è riservata principalmente alle emozioni, come rabbia e paura e al comportamento di autoconservazione, cioè l'istinto di nutrirsi e di proteggersi dai pericoli dell'ambiente esterno e il riposo ( vedremo la sua importanza nel sonno).
III) Cervello neocorticale: la neocorteccia è la parte più recente, infatti appare 200 milioni di anni fa nei primati umani. Il cervello neocorticale è la sede dove si sviluppano ilpensierocritico, il linguaggio, la capacità di adattamento, di apprendimento e di pianificazione a lungo termine, qui risiedono la riflessione, il ragionamento logico, il pensiero astratto del sapere, delle invenzioni, delle idee e della fantasia.
Tutte queste porzioni del cervello influiscono sul comportamento dell'uomo, anche se la parte che domina la maggior parte dei comportamenti è il cervello rettiliano. Queste tre sezioni del cervello presentano molte differenze strutturali e chimiche, ma nonostante ciò esse devono collaborare tra di loro e funzionare tutte e tre insieme, comportandosi proprio come un cervello unico: cervello "uno e trino".
Nella scala zoologica i sistemi nervosi più primitivi si presentano come tubicini, nel corso dell’evoluzione si deve arrivare ai vertebrati per vedere il tubicino rigonfiare ad una estremità formando una vescicola e abbozzare così il primo cervello.
Il cervello umano a sviluppo embrionale completo è formato da 5 vescicole che danno luogo a tutte le aree nervose.
Il mielencefalo o midollo allungato o bulbo (K) rappresenta la prima vescicola, quella che si è sviluppata più anticamente nei primi vertebrati, i pesci. Insieme al romboencefalo costituito da ponte (I) e Cervelletto(J), e al mesencefalo (G), costituisce il cervello rettiliano. Ponte, bulbo e mesencefalo prendono anche nome di Tronco encefalico, da cui proseguendo con l’evoluzione si originano CervellettoDiencefalo Telencefalo.
Il diencefalo (F) si riferisce al cervello limbico (la cui definizione territoriale è tuttora oggetto di discordanze).
Il telencefalo (E) è il cervello prettamente umano.

Inserisco qui una sorta di precisazione linguistica che ci tornerà utile.
EMOZIONI SENTIMENTI CONOSCENZA COSCIENZA
 -Allo stadio basico ci sono i sensi, sono i cinque sensi più l’equilibrio, caratterizzano gli animali.
 -Primo stadio di percezione è quello delle emozioni, rappresentano un cambiamento nella percezione, sei sono considerate le basiche : Paura, Gioia, Tristezza, Rabbia, Stupore, Disgusto.  Caratterizza i mammiferi.
 -Secondo stadio è quello dei sentimenti, rappresentano cambiamenti più duraturi o incisivi rispetto alle emozioni, sono stati d’animo personali o verso gli altri.  Sono sentimenti la Felicità, il Dolore, l’Amore e l’Amicizia, la Gelosia, la Pietà, la Simpatia. Interessano i mammiferi più evoluti.
 -Terzo stadio è quello della conoscenza, è lo stadio intellettivo che ricerca la causalità. 
 -Quarto stadio è quello della coscienza, è la conoscenza di sé, il cervello osserva se stesso.
 -Quinto stadio è uno stadio ulteriore della coscienza che potremmo chiamare trascendentale, è la capacità di vedere l'altro proprio come noi stessi.

Iniziamo a descrivere il cervello umano nel suo complesso, seguendo l’iter evolutivo.
La parte del cervello rettiliano (colore bianco, verde, giallo) svolge attività fisiologiche del corpo, le funzioni vitali primarie come respirazione, circolazione, digestione, riproduzione, ma anche equilibrio e coordinazione (cervelletto). Lo sviluppo di quest’ultimo nel corso dell’evoluzione ha seguito in particolare le capacità locomotorie dell'animale. Èpiù sviluppato nei pesci che sono molto agili e meno negli anfibi. Il cervelletto è piccolo anche nei rettili mentre è molto sviluppato negli uccelli e nei mammiferi.
La parte del cervello limbico (colore arancione) o cervello mammifero è il cervello emozionale con capacità di provare gioia, tristezza, eccitazione, sorpresa, stupore, amore, rabbia, paura, senso di colpa, preoccupazione, dolore.  Svolge altre funzioni legate alla sopravvivenza come l’omeostasi, l’omeotermia, il ritmo sonno/veglia. Anatomicamente ha sede nella zona profonda mediana tra i due emisferi cerebrali. Il diencefalo è costituito (pur con discordanze per noi poco interessanti) da ipotalamo, talamo, epitalamo, amigdala e ippocampo.  Ognuna di queste strutture svolge funzioni connesse al nostro equilibrio emotivo e al ritmo sonno/ veglia. Vediamole da vicino.
Talamo: Èstazione di smistamento sensitivo-motorio con la corteccia. Tranne l’olfattiva è la via di tutte le funzioni sensoriali. Regola sonno/veglia e controlla lo stato di coscienza.
Ipotalamo: la parte più primitiva, svolge funzioni di base come l’omeostasi. Fattori come la pressione arteriosa, la temperatura, il peso corporeo, il bilancio idro-elettronico devono essere mantenuti in equilibrio. Tre sistemi provvedono all’omeostasi: endocrino, autonomo, emotivo. L’ipotalamo controlla l’ipofisi o ghiandola pituitaria, importante ghiandola endocrina responsabile della secrezione di estrogeni e testosterone. 
Epitalamo: contiene l’epifisi o ghiandola pineale o terzo occhio (unica struttura impari dell’encefalo). Secerne Melatonina, regolatore dei cicli circadiani ed encefaline.
Ippocampo: legato alla memoria, svolge un ruolo importante nella trasformazione della memoria a breve termine in memoria a lungo termine. Nella malattia di Alzheimer, l'ippocampo è tra le prime regioni del cervello a soffrire dei danni; deficit di memoria e disorientamento sono i primi sintomi che compaiono.
Amigdala: Mentre l'ippocampo "rimembra" i fatti, l'amigdala ne giudica la valenza emozionale. Èuna ghiandola che gestisce le emozioni e in particolar modo la paura. Vi è un fascio molto sottile di fibre nervose che vanno dal talamo all'amigdala; un secondo segnale viene inviato dal talamo alla neocorteccia. Questa ramificazione permette all'amigdala di cominciare a rispondere agli stimoli prima della neocorteccia. Quando valuta uno stimolo come pericoloso l'amigdala scatta come una sorta di grilletto neurale e reagisce inviando segnali di emergenza a tutte le parti principali del cervello; stimola il rilascio degli ormoni che innescano la reazione di combattimento o fuga (adrenalinadopaminanoradrenalina). L'amigdala quindi fornisce a ogni stimolo il livello giusto di attenzione, lo arricchisce di emozioni e, infine, ne avvia l'immagazzinamento sotto forma di ricordo.
C’è poi una formazione reticolare costituita da sostanza grigia e fibre organizzate in ammassi non uniformi (rete), detti neuroni associativi. Si estende a tutto il tronco e al diencefalo con funzioni legate al ritmo sonno/veglia e allo stato di coscienza.
Il sistema limbico stabilisce fitte interconnessioni con il resto del cervello e con i principali sistemi del nostro corpo, quali quello endocrino o immunitario, proprio attraverso le sostanze chimiche dette neurotrasmettitori prodotte dalle sue ghiandole o a livello delle sinapsi.
 La parte detta del cervello umano è costituita dal Telencefalo o ultimo encefalo o cervello terminale, svolge le funzioni intellettive, è la mente, formata dagli emisferi cerebrali e dal corpo calloso, formazione mediana che li connette. A loro volta gli emisferi sono divisi in lobi con le denominazioni di frontale, temporale, parietale, occipitale. Il lobo frontale è l’ultimo prodotto dell’evoluzione, quello che meglio contraddistingue il cervello dell’uomo in quanto è sede di memoria e intelligenza. Le sue altre funzioni sono motorie, sensitive e quelle esclusive dell’uomo la grafia e il linguaggio.
La lateralizzazione è una specializzazione di compiti tra i due emisferi e così nei destrimani l’emisfero sinistro contiene i centri di produzione: i centri grafici e quelli del linguaggio parlato, come pure i centri di riconoscimento delle parole udite o lette. L’emisfero destro è dedicato alle funzioni artistiche (musica, canto, recitazione) e creative più legate alla fantasia. 
Gli emisferi sono fatti di sostanza grigia in superficie, bianca all’interno. La corteccia, grigia, è costituita dai corpi delle cellule nervose, i neuroni, mentre la parte bianca è costituita da fasci di fibre, i prolungamenti dei corpi cellulari, bianchi perchè rivestiti di mielina. Attraverso questi fasci di fibre così simili a fili elettrici, passano tutte le informazioni che vanno dagli organi periferici al cervello (fibre sensitive), e dal cervello agli organi periferici (fibre motrici). Nel corso dell’evoluzione dell’uomo il volume cranico non è aumentato, è cresciuto il numero delle circonvoluzioni in modo da ottenere più superficie nervosa e più collegamenti possibili con lo stesso volume.La neocorteccia è l’asso nella manica dell’evoluzione ed ha generato cultura e civiltà.
Dall’encefalo partono vie di collegamento verso tutto il corpo. 
Il midollo spinale è il proseguimento dell’encefalo in senso cranio-caudale.
Data l’importanza e la delicatezza del tessuto nervoso il tutto è custodito in una teca ossea : il cranio per l’encefalo e la colonna vertebrale per il midollo spinale. A encefalo e midollo spinale vien dato anche il nome complessivo di sistema nervoso centrale.
Per il sistema nervoso la qualità della comunicazione tra i costituenti è la prerogativa principale. Essa è svolta dal sistema nervoso periferico, costituito da nervi e per via chimica attraverso i neurotrasmettitori.
Esistono due tipi principali di nervi: somatici e viscerali.                                                                    
nervi somatici collegano il sistema nervoso centrale ai vari distretti del corpo. Questi nervi volontari funzionano come cavi telefonici di chiamate e risposte pertanto svolgono sia la funzione sensitiva che la motrice.                                                                 
I nervi del sistema simpatico o autonomo (o nervi viscerali) sono mediati dal sistema limbico, si distribuiscono alla muscolatura liscia, ai visceri, ai vasi, alle ghiandole e al cuore. Svolgono funzioni prevalentemente motrici, e sono distinguibili in due sezioni tra loro antagoniste: l’ortosimpatica e la parasimpatica. La sezione ortosimpatica ha i corpi cellulari nell’encefalo, svolge una funzione di fuga\attacco, stimola il cuore, aumenta la glicemia, fa dilatare i bronchi e contrarre le arterie e inibisce l’apparato digerente preparando l’organismo all’azione fisica. La sezione parasimpatica (cranio-sacrale) ha i corpi cerebrali in tronco e midollo spinale, esercita effetti opposti, preparando l’organismo all’alimentazione, alla digestione e al riposo. Le fibre parasimpatiche decorrono in molti nervi cranici come il nervo vago. Quest'ultimo (uno dei nervi più lunghi) concorre all'innervazione viscerale del digerente fino al colon discendente, del cuore e dei polmoni, nonché della regione faringo-laringea. 
Recentemente si è cominciato a parlare di sistema neuroendocrino, per sottolineare la stretta connessione chimica tra ghiandole endocrine e cellule nervose. Le ghiandole endocrine secernono ormoni che raggiungono attraverso il sangue tutti i punti dell'organismo con azione solo sulle cellule dotate di opportuni recettori. Un singolo ormone può espletare il suo compito in più sedi e compiti diversi in sedi differenti, persino compiti opposti come nel caso dell'adrenalina.
neurotrasmettitorisono sostanze chimicheprodotte o da ghiandole endocrine distribuite in varie parti del corpo (surrenali, epifisi, ipofisi, amigdala) o direttamente tra le cellule del sistema nervoso attraverso connessioni chiamate sinapsi. I neurotrasmettitori agiscono direttamente sul sistema nervoso, a livello corticale, favorendo attività della vita di relazione e attività mentali quali attenzione e memoria, sia attivando emozioni quali dolore-paura-rabbia caratteristiche del livello limbico, sia producendo modificazioni periferiche sul sistema ormonale propriamente detto così da indurre un metabolismo adeguato. Grande importanza ha il sistema limbico con centri del piacere e del dolore e importante produzione di acetilcolina e nor-adrenalina, antagoniste, la prima induce piacere, la seconda dolore. 
Sono neurotrasmettitori: dopamina, noradrenalina, adrenalina, acetilcolinaserotonina, melatonina, istaminaendorfinaencefalina… 
Esaminiamo uno a uno i più importanti neurotrasmettitori:
Dopamina nota anche come ormone del piacere, legata a motivazione e ricompensa (da stimoli fisiologici quali sessocibo buono, acqua, o artificiali come sostanze stupefacenti, o elettrici ma anche l'ascolto della musica). È un neurormone rilasciato dall'ipotalamo. Precursore delle adrenaline. Agisce sul sistema nervoso simpatico, producendo effetti come aumento della frequenza cardiaca e pressione del sangue. Coordina il tono muscolare e la sincronia tra movimenti.
Adrenalina Nor-adrenalina ormoni dello stress, vengono prodotti sia dalle ghiandole surrenali che a livello delle sinapsi neurali del sistema centrale e dell’autonomo. Agiscono sul metabolismo riducendo i livelli di insulina e aumentando il consumo di zuccheri allo scopo di fornire più energia pronta all'organismo.  Inducono il risveglio dal sonno. Alimentano il livello di attenzione e preparano i muscoli a una attività intensa. Legate al sistema ortosimpatico. In particolare la condizione in cui si attiva la produzione di adrenalina e noradrenalina viene definita di "attacco o fuga", determinando effetti fisici come aumento del battito cardiaco, dilatazione delle pupille, aumento della sudorazione e accelerazione del metabolismo al fine di trasferire più energia alla muscolatura volontaria sottraendola a quella involontaria del tratto gastroenterico. Perché nel corpo si abbia un aumento dei livelli di adrenalina basta uno sforzo fisico neppure troppo intenso, un'emozione improvvisa, e quindi una condizione di stress moderato, anche positivo (pensiamo alla tensione che precede un esame da superare), mentre la nor-adrenalina viene rilasciata quando ci sono situazioni di grave allarme o di pericolo per la vita, ad esempio dopo importanti traumi fisici (interventi chirurgici, shock cardiaci o infezioni sistemiche).
 In ambito clinico l'adrenalina è correntemente usata nella terapia dello shock anafilattico, dell'arresto cardiaco e aggiunta agli anestetici locali per ritardarne l'assorbimento. 
Acetilcolinainduce sensazioni positive, è legata al sistema Parasimpatico e in particolare all’attività del nervo Vago. Diminuisce la frequenza cardiaca, interviene nei processi digestivi e nei meccanismi di percezione del dolore.  Induce il sonno. Interviene nella programmazione del sonno REM.
Melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale(o epifisi), ghiandola posta alla base del cervello. Agisce sull'ipotalamo e ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia. Oltre che negli esseri umani, è prodotta anche da animali, piante (fitomelatonina) e microorganismi.
Serotonina detta anche ormone della felicità. Induce il sonno.Svolge numerose funzioni che vanno dalla regolazione del tono dell'umore, della temperatura corporea, della sessualità, all'empatia, funzioni cognitive, creatività e appetito. La carenza di serotonina è legata alla depressione e più in generale agli stati d'animo negativi. 
Istamina uno dei mediatori chimici dell'infiammazione.  Condivide numerosi effetti con la serotonina infatti è un regolatore importante dei cicli sonno-veglia. È su questa base che si spiegano gli effetti collaterali di certi farmaci antiallergici (sonnolenza). 
L’acido gamma-aminobutirrico (GABAè un neurotrasmettitore capace di calmare i neuroni eccitati e curare ansia e depressione, viene sintetizzato a partire dall’acido glutammico. 
Endorfine sono un gruppo di sostanze prodotte dal cervello, nel lobo anteriore dell'ipofisi, dotate di proprietà analgesiche e fisiologiche simili a quelle della morfina e dell'oppio, vengono rilasciate in particolari condizioni e in occasione di attività fisiche estenuanti: culturisti e atleti di livello avanzato, ad esempio, diventano "dipendenti" dall'allenamento intenso proprio perché causa un grande rilascio di endorfine. Anche una forte emozione rilascia endorfine, così come l'ingestione di certi cibi, ad esempio la cioccolata e in generale alimenti dolci o comunque ricchi di carboidrati.
Encefaline sono neurotrasmettitori della famiglia delle endorfine. Vengono secrete a livello cerebrale (epifisi) e sono coinvolte nella regolazione della sensazione dolorifica. 

  Il sonno 

a) IL SONNO (PUNTO DI VISTA FILOGENETICO, CHE COSA È IL SONNO, ONDE CEREBRALI, FASI DEL SONNO,      SIGNIFICATO ATTIVITÀ REM)
b) ASPETTI PSICHICI
c) IMPORTANZA DEL SONNO, ASPETTI STORICI
d) FARMACI E BIOCHIMICA DEL SONNO

a) IL SONNO 
PUNTO DI VISTA FILOGENETICO 
La vita animale si basa sull’ alternanza sonno-veglia. Il sonno ha due componenti fondamentali: la prima finalizzata al riposo e alla ricarica del corpo (fasi nonREM), l’altra dedicata alla psiche con archiviazione dei dati e ripristino dell’equilibrio (fasi REM). Solo quest'ultima è caratterizzata dai sogni.
Il sonno sembra essere un requisito di base per i mammiferi e per la maggior parte degli altri animali. Anche gli animali sognano, possiamo dire con certezza che le caratteristiche fisiologiche e comportamentali dei sogni degli esseri umani sono state osservate in gatti, uccelli e altri animali.

Anche sulle fasi REM e nonREM che prima si ritenevano prerogative di mammiferi e uccelli, la ricerca va ampliando il campo, per esempio ci sono evidenze sul sonno REM in rettili.
Il nematode Caenorhabditis  elegans è il più primitivo organismo in cui sono stati osservati stati assimilabili al sonno. In esso uno stato di "lethargus" si verifica per brevi periodi che precedono ogni muta, un fatto che potrebbe indicare che il sonno è primitivamente connesso a processi di sviluppo ed è necessario per le modifiche al sistema neurale.
Una peculiarità che gli uccelli condividono con i mammiferi acquatici, e forse anche con alcune specie di lucertole, è la possibilità di avere sonno uniemisferico, che è la capacità di dormire con un emisfero cerebrale, mentre l'altro emisfero è sveglio.
I pareri degli studiosi non si accordano completamente a proposito del sonno degli uccelli migratori. L'oggetto di discussione è se siano in grado o meno di dormire durante il volo. 
Mammiferi di diverse specie hanno periodi di sonno diversi. Alcuni, come i pipistrelli, dormono 18-20 ore al giorno, mentre altri, tra cui le giraffe, dormono solo 3-4 ore al giorno.
Il fabbisogno giornaliero di sonno è più alto per i carnivori, inferiore per gli onnivori e ancora minore per gli erbivori. La quantità di sonno è poi correlata a fattori come il metabolismo basale, la massa cerebrale e la massa cerebrale relazionata al peso corporeo.
Anche il feto sogna, ma i sogni non sono visivi, così come per ciechi e sordi che hanno sogni esclusivamente sensoriali.                                                                                                                                                                                          

CHE COSA È IL SONNO ? Il sonno è un ritmo circadiano (risultante di numerosi ritmi biologici umani da   inquadrare nelle 24 ore, «circa un diem»), non è determinato dall’alternanza luce/ buio, bensì legato all’appartenenza al pianeta Terra con rotazione che dura infatti 24 ore. Allo stesso modo, molte piante risentono delle influenze di Terra e Luna manifestandole con geotropismi, germogliazioni, attivazione di fermentazioni e animali marini risentono dell’influenza della Luna (maree). Questi effetti sono legati alla legge di gravitazione universale di Newton.                                                                                              
Una delle manifestazioni metaboliche legate al sonno è la temperatura corporea il cui grafico, pur essendo individuale, varia di circa 1° nelle 24h e presenta punti di massima con attività più intensa e di minima con sensazione di freddo, sonno, mente poco lucida. Ciò rappresenta un problema per certe professioni perchè il ritmo circadiano è legato alla specie e questi tipi di ritmi sono più difficili da «educare».                                                
Se è vero che esistono “gufi e allodole” con picchi di temperatura ben differenziati nella giornata, la minima notturna si trova sempre tra le 2 e le 5 del mattino  dopodiché la temperatura ricomincia a salire.                                                                                                                          
Il sonno potrebbe essere definito come un colloquio notturno col proprio io, un processo di archiviazione nei centri della memoria delle vicende della giornata per poi ricorrervi in un futuro più o meno prossimo.
Il sonno non è uno stato unitario, ma una progressione di cicli ripetuti (vedi Hypnogram).
Dopo essersi addormentato il soggetto passa progressivamente attraverso 4 stadi o fasi di riposo con sonno via via più profondo, poi tra i 70 e i 90 minuti dopo l'addormentamento, si verifica la prima fase di sonno REM che dura circa 15 minuti.  È in questo tipo di fase che si sogna. Alla fine della prima fase di sonno REM si conclude il primo ciclo che dura all'incirca dagli 80 ai 100 minuti. Al primo ciclo ne seguono altri di durata piuttosto costante dove il sonno REM tende ad aumentare in durata a scapito del sonno non-REM e in particolare degli stadi 3 e 4 (sonno profondo) che si fanno più brevi o mancanti. Durante la notte, alla fine, il sonno REM costituisce circa il 25% della durata totale del sonno. È possibile che tra i vari cicli vi siano momenti di veglia. Il periodo di sonno viene rappresentato graficamente mediante gli ipnogrammi che illustrano il succedersi delle fasi di veglia e sonno in rapporto al tempo. 

ONDE CEREBRALI Le varie fasi sono accompagnate da onde cerebrali specifiche. Il termine onde cerebrali si riferisce all'attività elettrica ritmica del tessuto nervoso generata nel sistema nervoso centrale. A seconda della frequenza e qui ordinate seconda la frequenza crescente, si distinguono:
onde Delta: caratterizzate da una frequenza bassa, minore di 4 hertz (1hertz, unità di frequenza = un ciclo per secondo). Sono le onde lente che caratterizzano gli stadi di sonno profondo (mente inconscia, sonno senza sogni, abbandono totale, minor dispendio energetico). Questa frequenza è tipica dei neonati, dalla nascita a circa 2 anni.
onde Theta: vanno dai 4 agli 8 hertz. Queste onde pare provengano dall’ippocampo e caratterizzano la mente impegnata in attività di immaginazione, visualizzazione, ispirazione creativa, il sogno ad occhi aperti, gli stadi 1 e 2 del sonno nonREM, la fase REM. Nelle attività di veglia le onde theta sono il segno di una conoscenza intuitiva e di una capacità immaginativa radicata nel profondo. Il bambino comincia a stabilizzarsi su queste frequenze tra i 2 ed i 6 anni. Grazie alle frequenze delta e theta, i bambini possono caricare nel loro cervello una quantità elevata di dati.
onde Alfa: frequenza che va dagli 8 ai 14 hertz, sono tipiche della veglia ad occhi chiusi, in ambiente buio e degli istanti precedenti l'addormentamento. Nascono prevalentemente nella parte superiore del cervello, cioè nella regione della memoria, La mente, calma e ricettiva, è concentrata sulla soluzione di problemi esterni. Dai 6 ai 12 anni il bambino grazie alla presenza di queste onde inizia a costituirsi la consapevolezza del Sè.
Nelle onde delta, theta e alfa la mente è concentrata su se stessa; esse caratterizzano il sonno dei bambini e degli animali, nelle beta l’oggetto è il mondo esterno.
attività Beta: vanno dai 14 ai 30 hertz, derivano da aree cerebrali frontali e si registrano in un soggetto in stato di veglia, alla luce, impegnato in una intensa attività mentale (ad es. durante calcoli matematici)  o comunque concentrato sugli stimoli esterni. Per esempio, leggendo queste righe il vostro cervello sta producendo onde beta. Esse ci permettono la reazione più veloce e l'esecuzione rapida di azioni. Nei momenti di stress o di ansia le onde beta ci danno la possibilità di tenere sotto controllo la situazione. Dai 12 anni in su abbiamo periodi sempre più prolungati di frequenza di onde beta. Per quanto riguarda questo tipo di oscillazione manca il requisito della periodicità. Nella rappresentazione encefalografica c’è una desincronizzazione, per cui è più corretto non parlare di "onde" ma di "attività".
onde Gamma: le ultime scoperte, vanno dai 30 ai 42 hertz, caratterizzano gli stati di particolare tensione  o stati prolungati di prestazioni impegnative.
complessi K  si verificano durante la fase 2 del sonno non-REM, il tracciato assume la forma della lettera K (simile a una scossa di terremoto), sono infatti treni di onde ad alto voltaggio che pare assolvano ad almeno due funzioni: in primo luogo, sembra  esercitino una sorta di protezione dal risveglio determinando la soppressione dell'eccitazione corticale in risposta a stimoli che il cervello addormentato non ritiene debbano essere valutati come pericolosi, e la seconda, favoriscono il consolidamento della memoria basata sul sonno. 






FASI DEL SONNO     In una notte si susseguono 5 cicli con durata media di 90' ciascuno, ognuno di essi  costituito da 5 fasi. Descriviamo una a una le fasi del sonno.
Fase 1: passaggio da veglia a sonno.  Dalla fase di individuo sveglio con attività cerebrale beta desincronizzata, si passa al primo sonno. Durata da 7’ e polso 60 battiti al minuto in coloro che si considerano buoni dormienti e 15’ con polso 66 nei cattivi dormienti. L’individuo è immobile tranne qualche eventuale spasmo muscolare. Appena inizia il sonno si è in stato di cecità, se si passa una mano davanti agli occhi non è avvertita. Attività cerebrale: dapprima onde beta, desincronizzate, poi sincronizzate : alfa, da 8 a 14 cicli al secondo, infine theta, a frequenza più bassa. Se osserviamo gli occhi del soggetto in questa fase, vedremo che si aprono e chiudono di tanto in tanto, muovendosi su e giù.
Fase 2: sonno leggero. Dopo aver trascorso una decina di minuti nella fase 1, il soggetto che sta dormendo entra nella seconda fase. Respiro regolare e polso che rallenta scendendo a 56 nei buoni dormienti e a 60 nei cattivi, i quali trascorrono molto tempo in questa fase e meno nelle successive. L’individuo è adesso profondamente addormentato, ma se viene svegliato in questa fase, non ricorderà di aver dormito. Insisterà anzi di essere sempre stato sveglio. Si tratta di una fase preparatoria al sonno conciliatore vero e proprio delle fasi 3 e 4.
A livello fisiologico, corrisponde a un EEG irregolare con episodi di ondetheta. Se durante questa fase si presenta uno stimolo auditivo, appariranno delle forme d’onda ad alto voltaggio chiamate complessi K; queste svolgono un processo di inibizione auditiva che permette all’individuo di non svegliarsi.
Fasi 3 e 4 : sonno profondo, oblio. Si realizza circa a 90dall’inizio, nella prima metà della notte, ritmo delle onde cerebrali delta, onde lente, ampie, sincrone, il dormiente è immobile, molto difficile da svegliare. Se bagna il letto lo fa solo in questa fase. Dopo 15 minuti nella fase 2, l’individuo si addentra nella terza fase, ovvero quella corrispondente a uno stadio di sonno rigenerante. Le fasi 3 e 4 sono piuttosto simili, variano soltanto in termini di profondità del sonno e di efficacia dello stesso. Durante questa fase l’EEG traccerà delle onde lente, il che significa che l’attività cerebrale è altamente sincronizzata e rilassata. Ci troviamo di fronte a una forte attività neuronale inibitoria volta a evitare che il soggetto si svegli. Tra le fasi del sonno, questa è altamente importante per il ristoro del corpo e per processi di consolidamento della memoria e dell’apprendimento. Il sonno delta, profondo, prevale nella prima parte della notte e nella seconda parte può addirittura mancare (vedi grafico). 
Ora si risale all’indietro : fasi 3, 2, 1. Ma la nuova fase I precede una grande novità.
I Fase REM (Rapid Eye Movement): tempesta fisiologica con sogni, durata 5’-10’.
Tra le fasi del sonno quella più curiosa è senz’altro la REM. La fase REM comincia dopo circa 45 minuti di sonno a onde lente. È una fase opposta a quelle precedenti, poiché il soggetto si trova in uno stadio simile a quello della veglia. L’attività cerebrale è altamente desincronizzata e accelerata. Sebbene sia difficile svegliare un soggetto durante questa fase, uno stimolo significativo (come pronunciare il suo nome) lo farà ridestare. È una fase molto meno profonda rispetto al sonno a onde lente. In questa fase gli occhi del soggetto si muovono rapidamente in tutte le direzioni (da ciò il suo nome): rapidi movimenti oculari come se si seguisse un evento, la temperatura nei centri istintuali sale, maggior afflusso di sangue al cervello, pressione e battico cardiaco irregolari, muscoli volontari atonici per evitare che il soggetto imiti quello che succede nei suoi sogni, in individui maschi possibile erezione presente anche nel neonato, denti digrignati nell’ansioso, respiro irregolare, il contenuto del sogno può riportare la realtà quotidiana recente. Spesso la realtà agisce come miccia e poi il sogno -come un iceberg- presenta alla superficie solo il balenare esteriore della realtà che lo ha innescato. Generalmente non si ricorda il contenuto di questi sogni.
Le funzioni della fase REM non sono ancora del tutto chiare. E' la fase in cui avviene il ristoro della psiche. Si tratta senz’altro di una fase importante dato che se si impedisce al soggetto di passare per questa fase, il corpo cerca di compensarlo nel sonno futuro. Gli studi evidenziano una funzione legata al consolidamento della memoria e dell’apprendimento. Tuttavia, rimane ancora molto da scoprire riguardo a questa curiosa fase del sonno. 
Seguono altri treni delle fasi precedenti.
Fasi 2, 3, 4 sonno profondo, altri 90, durante il quale il dormiente può essere sonnambulo, parlare, alzarsi e ritornare a dormire senza ricordare nulla.
II e III Fase REM: come nella prima tranne che la realtà tende a non comparire nei sogni.
Fasi 2, 3, 4 sonno profondo, altri 90’. Il sonno delta, profondo, prevale nella prima parte della notte.
IV e V Fase REM: durata più lunga delle precedenti, circa 20, temperatura corporea ai minimi, l’esperienza onirica è intensa e palpitante, la realtà è fusa col passato, solo in quest’ultima fase in cui le esperienze giornaliere sono sistemate, è possibile sbrigliare la fantasia e utilizzare il materiale per creare nuove storie. Di questi sogni ci si può ricordare. L’attività onirica prevale verso l’alba, il sonno REM è infatti in qualche modo collegato al risveglio.
RISVEGLIO: la mente si sveglia più velocemente del corpo (test stretta di mano carente e pulsanti in successione stabilita premuti correttamente). Il miglior risveglio nasce dalla fase REM, spesso corredato da onde alfa che rappresentano la fase soglia tra veglia/sonno e quindi anche tra sonno/risveglio.


Durante le fasi REM c’è maggior consumo di ossigeno, temperatura elevata come pure elevato metabolismo cerebrale, ormoni nel sangue in maggior quantità, alta probabilità di erezione nel maschio che precede e può durare per tutta la fase (come pure nel neonato e nel vecchio), mentalmente è uno stato simile alla veglia ma con alta concentrazione, i muscoli  volontari sono molto rilassati tanto che i sonnambuli non si alzano, il soggetto non russa. Le regioni responsabili di questi atteggiamenti sono: l’ipotalamo che presiede al comportamento sessuale e l’amigdala responsabile della perdita del tono muscolare.
In conclusione, ognuno di noi, se è un dormiente regolare (detto buono), riposa profonda-mente e sogna ogni 90’ ed è così per tutti i mammiferi.
I sogni dei ciechi di nascita sono solo uditivi e tattili.
A che età si inizia a sognare? Nel neonato prematuro, nato 10 settimane prima del termine, la la fase REM occupa l’80% del sonno, a 2 anni il 30%, per arrivare all’adolescenza col 20%. Dopo i 45 anni e nell’anziano, la media scende al 13%. Nel sonno è possibile trovare un mondo silenzioso e di concentrazione senza uguali. Ad esempio, se si invitano bambini e adulti a continuare la sequenza U,D,T,Q,C,S,S riescono più facilmente i bambini o gli adulti nel sonno.  A tal proposito vanno citati esempi di matematici che hanno trovato risposta a problemi cui si applicavano da tempo, nel sonno, come sede eccellente di concentrazione e produttività mentale.
Possiamo imparare ad addormentarci più facilmente? E’ probabile di sì, intanto perché il sistema nervoso involontario è influenzabile, ne sono prova gli effetti della meditazione con ricadute sul respiro e sul pensiero, con capacità di indurre onde alfa dette anche ritmo base della corteccia. Oggi sappiamo come fare per ridurre o accelerare i battiti. Pare che gli occhi ruotati in su facilitino il rilassamento e l’insorgere delle onde alfa.
Lo stato onirico contiene una innata shock-terapia, allenta i controlli, scarica le onde periodiche dell’eccitamento nervoso, ristabilisce l’equilibrio biochimico mente-corpo. 

SIGNIFICATO ATTIVITÀ REM. Perché è così importante sognare cioè avere una quantità soddisfacente di fasi REM? La sua funzione è il mantenimento della  salute psichica del conscio e del subconscio ottenuta anche attraverso un processo di "pulizia" a partire dalle esperienze recenti (I fase REM), fino alle passate (II e III fase REM), seguite dalla proiezione nel futuro delle ultime fasi REM. Non  dimentichiamo il ruolo di  principale nutrimento psichico del periodo embrionale.
Dopo lo sviluppo del sistema nervoso nell’embrione, la prima piccola gemma in cima al midollo spinale è il bulbo, gli stati REM sorgono nel bulbo ed è per questo che nei neonati prematuri si ha una netta prevalenza di questa fase (80%). Il bulbo appartiene al cervello rettiliano, la sede del subconscio più profondo. Il Diencefalo col Sistema limbico è sede di elaborazione specifica dei sogni e responsabile dello stato sonno/veglia. Il talamo, con dimensione di una noce sta al centro dei due emisferi, partecipa alla selezione delle informazioni sensoriali per smistarle alle opportune zone della corteccia attraverso le fibre nervose. Partecipa anche al circuito della memoria. Le onde theta provengono dall’ippocampo e vengono emesse nei momenti di tenerezza, ansia, riflessione e nel corso dei sogni. È un circuito chiuso della memoria che tende a tagliar fuori il mondo esterno e i nuovi stimoli. Il talamo deve far fronte al materiale grezzo proveniente dall’ipotalamo, nostro cervello primitivo che regola battito cardiaco, pressione, glicemia, appetito, secrezione ormoni surrenali, temperatura, sete, comportamento sessuale, emotività. È probabile che nella fase REM l’ipotalamo si ecciti, mentre il talamo registra e inoltra alla corteccia il materiale da tradurre in sogni. L’ippocampo svolge un ruolo importante nella fase REM e nella trasformazione della memoria a breve termine in memoria a lungo termine. Come si vede il sonno REM affonda le sue radici nelle sedi nervose più antiche.
Sono invece disattivate alcune zone della corteccia, il che renderebbe conto della difficoltà nel ricordare i sogni nello stato di veglia.
E la carenza? Senza fasi REM, oltre un certo lasso di tempo si impazzisce e si muore. Data l’importanza e la periodicità molto precisa (ogni 90‘), ci si è addirittura chiesti se il cicli REM non ci accompagnino anche durante il giorno e siano mascherati dalle attività diurne (un pò come accade per la luce del sole). Potrebbero costituire il motore delle fasi attive della giornata. 

b) ASPETTI PSICHICI -Premesso che l'insonnia può essere considerato un fatto caratteristico dell'individuo specie se c'è sempre stata, è vero che i grafici del sonno  possono offrirci uno strumento per individuare problematiche come nevrosi o psicosi prima che si manifestino. Non ci sono dubbi che il sonno e in particolare i sogni abbiano una funzione sul mantenimento dell’equilibrio psichico. Per esempio sono stati sottoposti a un test (Cornell Medical Index), individui cosiddetti buoni dormienti e cattivi dormienti. Il test mira a una indagine generale per redigere l’anamnesi del paziente sia fisica che psichica ed è composto da 195 domande in cui le risposte affermative segnalano presenza di problematiche. Se i buoni si limitavano a una media di 6, 7 risposte  affermative, i cattivi dormienti avevano media 23,9. Tutti avevano problemi psichici e qui è difficile individuare quale sia la causa e quale l’effetto, ma il collegamento col cattivo sonno era innegabile. Ricordiamo che i cattivi dormienti passano molto tempo nella fase II, di sonno leggero. Per capire quanto sia forte il legame: è rarissimo che episodi di follia non siano preceduti da mancanza di sonno. Spesso l’insonnia è il primo campanello d’allarme di disturbi psichici,  può precedere o essere accompagnata da depressione, ma è frequente che il paziente lamenti solo l’insonnia. Non sono infrequenti episodi di suicidio collegati.
- La narcolessia prevede colpi di sonno di durata breve nel mezzo di normali attività diurne.
Fenomeno molto pericoloso per la guida. Anch’essa è una forma di reazione a stimoli emotivi.
È un tipo di sonno REM senza stadi preparatori.
- Freud vede emergere nei sogni tre tipi di impulsi fondamentali repressi : comportamentali, legati a fame e sete, sesso. I sogni hanno la capacità di soddisfare istinti e desideri.

c) IMPORTANZA DEL SONNO     ASPETTI STORICI  
 Per l’uomo il sonno è condizione di vita come il cibo, l’acqua, l’aria. 
-Nel Medioevo le streghe venivano tenute insonni finchè non morivano.                                                                                  
Il fatto è noto e utilizzato negli interrogatori per estorcere confessioni.   
-Haiti deve la sua indipendenza a una tecnica basata sull’importanza del sonno. Nel 1802 Napoleone aveva mandato un grande esercito a sedare una rivolta ad Haiti. Ad Haiti erano pochi, ma astuti. Nottetempo fingevano ripetutamente attacchi che impedivano ai francesi di riposare. Nel 1804 Haiti divenne stato sovrano. 
-Oggi alcune persone si prestano a sperimentazioni sul sonno, ma se i tempi di astensione si prolungano i rischi di danno diventano sempre più elevati. Si sa che dopo 90h di veglia si va incontro ad allucinazioni. È il ciclo di Krebs (anello di congiunzione del metabolismo di carboidrati, grassi, proteine, anidride carbonica e acqua, con produzione di energia chimica) che ne soffre, in particolare il principale catalizzatore delle reazioni energetiche in tutti i viventi, l’ATP nella sua trasformazione in ADP. Tale meccanismo si inceppa con produzione di LSD, nota sostanza allucinogena. I danni possono essere transitori, duraturi o permanenti in relazione all’individualità e all’età. 
-Teoria della «pulizia»: il sistema linfatico è addetto anche alla "pulizia" ed è presente in tutto il corpo, ma non nel cervello. Da recenti studi è emerso che mentre si dorme il cervello ha un sofisticato sistema di autopulizia, che sfrutta l'espansione in volume di una rete di canali tra i neuroni che permette al liquido cerebrospinale di scorrervi in misura maggiore.
-Secondo il dottor Spock (noto pediatra americano) i riti preparatori al sonno nel bambino sono colonne portanti della sicurezza in età adulta. 
-Sonno polifasico Premesso che il sonno è un processo che varia durante la vita di un essere umano e passa dal sonno polifasico del neonato a quello bifasico del bambino (che dorme piuttosto a lungo nel pomeriggio), a quello monofasico circadiano, tarato sul ciclo giorno-notte, dell’adulto. Infine nella senilità il ritmo circadiano, strettamente monofasico del giovane adulto, lascia spazio ad un ritmo polifasico ultradiano, ovvero con frequenti sonnellini diurni.
Eccezioni interessanti. Il sonno polifasico è stata una caratteristica predominante nella vita di Leonardo da Vinci, ma anche di Thomas Edison, Nikola Tesla, Benjamin Franklin, Thomas Jefferson, e Napoleone. E’ una fase della vita di molti geni nella nostra storia, che, inaspettatamente hanno abbandonato il ciclo circadiano o bifasico per abbracciare quello polifasico proprio dei primi mesi di vita di un neonato. In particolare, Leonardo da Vinci, alternava 4 ore di veglia a un periodo di 20 minuti ad occhi chiusi il che portava, nell’arco della giornata a 6 periodi di sonno/riposo, per un totale di 120 minuti di riposo, lasciando ben 22 ore alla veglia, da impiegare per attività produttive.
-Apprendimento durante il sonno: ipnoterapia. È possibile, ma solo per individui sensibili all’ipnosi, apprendere durante il sonno. Quello che rivela il processo in corso è la posizione degli occhi che rimane fissa su un oggetto scelto all’inizio. È sonno REM senza movimenti oculari.
-Tempo relativo: già Einstein diceva :Il tempo è relativo e non può essere misurato nello stesso modo  in tutti i punti. Il sogno è sede di tempo relativo. Molti studi dicono che il tempo in un sogno passa molto più velocemente che nella realtà. Potenzialmente un sogno è un pensiero realizzato oniricamente e i pensieri hanno velocità simile a quella della luce.

d) FARMACI E BIOCHIMICA DEL SONNO   In una notte di sonno normale, un elisir di misteriosi succhi naturali scorre nel nostro sangue, contiene ormoni, enzimi, acidi e sali. La qualità del sonno è regolata dal livello di amine nel cervello, le principali sono serotonina, dopamina, adrenalina, nor-adrenalina, istamina. Ne abbiamo presentato le caratteristiche a proposito del sistema nervoso.
Producono cambiamenti di stato in molte aree cerebrali contemporaneamente. Negli anni ’20 venivano disegnate le prime mappe cerebrali e venivano indicate vie del sonno ascendenti e discendenti: per esempio a livello di una terminazione viene emessa acetilcolina, attraverso la via ascendente e discendente altre terminazioni emettono altra acetilcolina inducendo il sonno a tutto l’individuo, così avviene anche per la nor-adrenalina che però induce il risveglio. Pare che dato che i due fenomeni sono opposti i due ormoni utilizzino le stesse vie.
Neurotrasmettitori principali o micromolecolari agiscono soprattutto a livello centrale, gestiscono situazioni di grande importanza comportamentale ed emotiva, piacere, dolore, ma con effetti di breve durata perché vengono rapidamente assorbiti e poi inattivati o demoliti. Sono l’acetilcolina, la dopamina, l’adrenalina, la noradrenalina, la serotonina, l’istamina, l’acido gamma-aminobutirrico (GABA).  Hanno varia natura: dopamina, adrenalina, noradrenalina, istamina e serotonina sono monoamine, il GABA è un aminoacido. Le adrenaline hanno effetto eccitatorio, il GABA inibitorio, mentre serotonina e dopamina hanno azione modulatrice e limitano l’attività delle zone del dolore. La serotonina ha azione vasocostrittrice sui grandi vasi sanguigni della circolazione intracranica diminuendo quindi la possibilità di emicranie, è usata farmacologicamente proprio a questo scopo. L’emissione di acetilcolina induce il sonno e la nor-adrenalina il risveglio a livello di tutte le terminazioni nervose. 
Neurotrasmettitoripeptidiciomacromolecolari: sono sostanze rilasciate sia da neuroni che da altri tessuti, controllano situazioni fisiologiche, come pure stati di piacere o dolore, ma con effetti di lunga durata e/o vengono inattivate più lentamente. Sono oppioidi come endorfine edencefaline. Le endorfine collegate alle attività fisiche vengono prodotte a livello muscolare mentre le encefaline sono peptidi naturali, oppioidi, prodotti dall’epifisi. Agiscono a livello dei recettori del dolore inibendo la loro azione, provocando così uno stato di quiete dei sensi, per questo vengono chiamate droghe endogene. Allo stesso modo agiscono i farmaci oppiacei come morfina e codeina e le droghe come oppio, eroina, morfina. 
Farmacologia e naturopatia agendo sulla fase chimica, somministrano degli equivalenti sintetici o naturali dei suddetti neurotrasmettitori, o delle sostanze loro connesse.                                                                                             
Le Benzodiazepine (Valium, Ansiolin, Librium, Tavor) sono i più noti tra i farmaci ansiolitici, ipnotici, anticonvulsivanti; essi stimolano i recettori del GABA potenziandone l’azione calmante. Gli antidepressivi Trittico, Prozac e IMAO inibiscono gli enzimi MAO che distruggono i neurotrasmettitori ad azione modulatrice; in particolare il Prozac agisce come inibitore delle amine, con azione simile a cocaina, anfetamine e LSD, la droga Extasy agisce come il Prozac, ma riduce progressivamente la produzione spontanea di serotonina fino ad azzerarla. Gli Oppioidi (morfina, codeina) agiscono con molecole simili a quelle delle endorfine, ma con notevoli effetti secondari. Come si vede le azioni sono quasi sempre indirette e vengono complicate da processi di assuefazione e da effetti collaterali. Ciò ci dà una pallida idea della complessità dei meccanismi nervosi e della delicatezza da usare quando s’interviene su di essi. A proposito della delicatezza dei meccanismi cito la “cheese reaction”: l’azione di alcuni antidepressivi verrebbe annullata dalla tiramina contenuta nei formaggi, perché avrebbe azione simile ad un MAO.
Altri farmaci psicotossici, legati al sonno  e al fenomeno dell’assuefazione: 
- anfetamine per combattere il sonno come pure il senso della fame (utilizzo per diete)
- barbiturici per dormire (l’elemento soporifero è dato dalla scopolamina derivata dalla Belladonna, antistaminico), per potenziare alcool e droghe.
Spesso l’ «addict» fa uso di entrambe le categorie con l’illusione di poter comandare i propri istinti primari. Ma anfetamine, barbiturici e tranquillanti in generale, riducono e arrivano ad abolire la fase REM, il corpo e la mente vedono questa fase come un nutrimento imprescindibile e se ne sono privati, prima tendono a recuperarla al più presto, se ciò è impossibile, si rifugiano in stati psicotici o esplodono con la violenza della follia.
Importanza dell’alimentazione  Assumendo determinati alimenti si possono introdurre nutrienti che consentono un equilibrio dei neurotrasmettitori: l’acetilcolina  è in collegamento con l’assunzione di colina, la dopamina e conseguentemente le adrenaline con la tirosina, la serotonina col triptofano, l’istamina con l’istidina, il GABA con l’acido glutammico. 
Quindi i cibi che aiutano un buon equilibrio nervoso devono contenere buone quantità di colina, triptofano tirosina, istidinaacido glutammico. Dove possiamo trovare questi nutrienti?
La colinasi trova in molecole di grasso chiamati fosfolipidi come uova, anche di pesce, fegato, stoccafisso, manzo, merluzzo, gamberi, salmone, latte, ma anche in broccoli e nelle patate.
La tirosina partecipa nella formazione di globuli bianchi e rossi. È un aminoacido di cui il vostro corpo ha bisogno per produrre il pigmento melanina oltre che i neurotrasmettitori aminici. Gli alimenti ricchi di tirosina sono: frumento, ceci, fave, spinaci, arachidi, agnello, coniglio, sardina e formaggi. In condizioni normali non si presenta mai carenza di tirosina. Legata al metabolismo della tiroide. Il deficit di questo aminoacido produce un ritardo nella crescita dei bambini e degli adolescenti, apatia, edema, debolezza, depigmentazione dei capelli, astenia, sonnolenza, danni epatici, riduzione del tessuto muscolare e del tessuto adiposo, lesioni epidermiche.

Il triptofanoè uno degli aminoacidi principali usati dal nostro corpo per sintetizzare le proteine, indispensabile per la produzione della serotonina e della melanina. Si trova abbondante nel cioccolato, nell'avena, nelle banane, nei datteri, nelle arachidi, nel latte, nelle uova, nella carne d’agnello e nei finocchi. Esperimenti con privazione di triptofano hanno portato a diminuzione di serotonina con conseguenti forme depressive.
L’istidinaè contenuta negli alimenti ricchi di proteine ed è prodotta esclusivamente nelle giovani piante ed è trasmessa agli animali attraverso la catena alimentare. Una delle caratteristiche più importanti dell'istidina è che può essere convertita in varie sostanze, tra cui istamina, glutammato ed emoglobina. Gli alimenti più ricchi di istidina sono: arachidi, fagioli.
L’acido glutammico è il precursore del GABA.  
I principali alimenti ricchi di acido glutammico sono uova, latte, formaggi, pesce, yogurt. Il GABA non si trova nei cibi freschi, ma può essere presente negli alimenti fermentati, mentre altri cibi possono stimolarne la produzione da parte del corpo. Il GABA può essere ottenuto mediante il processo di fermentazione a opera di alcuni microrganismi, in particolare dei batteri del genere Lactobacillus, è contenuto in  kefir, miso, crauti (sauerkraut) e yogurt con fermenti lattici vivi probiotici.
Per un buon metabolismo della cellula nervosa non possiamo dimenticare gli acidi grassi Omega-3 contenuti in abbondanza anche in frutta secca a guscio (come nocciole, mandorle e noci),  ma soprattutto in pesce bianco e azzurro e crostacei. I famosi omega 3 (contenuti nell’olio di pesce, antinfiammatori e antiaggreganti, toccasana per la cellula nervosa) e Omega-6 (provenienza sia animale che vegetale, proinfiammatori, importanti per la cellula nervosa) devono essere in equilibrio con giusto rapporto 1/3, ma l’eccesso di alimentazione animale porta fino a 1/10, ciò che fa guardare gli omega 6 come nocivi.
Per quanto riguarda gli aromi, il più indicato a detta di tutti è lo zafferano. Conosciuto da millenni come spezia del buon umore, in campo fitoterapico è infatti indicato per depressione lieve e moderata, insonnia e ansietà.  







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