Lo stress indica la risposta psico-neuro-endocrino-immunologica dell’organismo a quegli stimoli esterni che tendono a peggiorare l’equilibrio funzionale del corpo. Gli elementi che producono stress possono essere fisiologici o psicologici: fattori come attività fisica eccessiva, cambiamenti di temperatura o di altitudine, ma anche di natura microbica, tossica o traumatica, sono da considerarsi fattori fisiologici; quelli invece di natura emotiva, come ad esempio problematiche familiari o lavorative, esami da affrontare, sono da considerarsi fattori psicologici. Preposto a questo tipo di problematiche è il sistema nervoso autonomo, che opera al di sotto del controllo consapevole. Il sistema nervoso autonomo è suddiviso in due parti: sistema nervoso simpatico e parasimpatico. Il sistema nervoso simpatico prepara il corpo ad affrontare le situazioni d'emergenza e infatti è anche chiamato sistema nervoso del combatti o fuggi (fight or flight). Quando percepiamo una minaccia dall'ambiente, tutte le funzioni subiscono un'accelerazione, il battito cardiaco, la pressione del sangue e il tasso respiratorio aumentano. Per attuare ciò il sistema simpatico si avvale degli ormoni secreti dalle ghiandole surrenali. Essi promuovono l’utilizzo dei grassi, il catabolismo proteico, quindi la distruzione della massa muscolare e aumentano l’emissione di glucosio dal fegato al circolo sanguigno. I più noti tra gli ormoni prodotti sono cortisolo o ormone dello stress, precursore del cortisone, adrenalina e noradrenalina. La funzione del sistema parasimpatico è l'opposto della funzione del sistema simpatico: rallenta il battito cardiaco, aumenta l'energia nel tratto digerente, rilassa il corpo e allontana il flusso sanguigno dai muscoli periferici. Il dottor Selye fu tra i primi ad affrontare su base scientifica il problema dello stress (1956) ed ipotizzò 3 fasi per descrivere le reazioni del corpo allo stress. La prima fase, nota come reazione d’allarme, è quella in cui il corpo percepisce lo stress e attiva la sindrome "fight-or-flight", caratterizzata dall’aumento del battito cardiaco, aumento della frequenza respiratoria, della tempera-tura corporea, della circolazione sanguigna direttamente correlata ad un incremento della pressione arteriosa, della sudorazione e delle tensioni muscolari. Il nostro corpo, infatti, non è in grado di differenziare stress fisici da stress psicologici e la risposta immediata del corpo allo stress si rifà quindi ad una memoria atavica di battaglia o di fuga da situazioni potenzialmente pericolose per la nostra sopravvivenza. Se limitato nel tempo, quindi, lo stress è da considerarsi come un evento benefico che ci aiuta ad adattarci meglio ai cambiamenti dell’ambiente che ci circonda.
Nella seconda fase, di resistenza ed adattamento, il corpo continua la sua lotta alla sopravvivenza resistendo e, in parte, adattandosi agli stimoli esterni. Nella terza fase, lo stress diventa insostenibile per l’organismo. È caratterizzato da periodi di malessere ed infastidimento organico persistente nel tempo. Per lo stress di natura fisiologica possiamo provvedere con armi esterne che riportino al giusto equilibrio il metabolismo: sana alimentazione, cura delle infezioni, uso di integratori, antiossidanti…
Ma quali sono i possibili rimedi per lo stress psicologico che magari ha fatto seguito a quello fisiologico trascurato e che ha ormai sconvolto il sistema ormonale? L’attività fisica gioca un ruolo fondamentale per la gestione dello stress psicologico, riducendo lo stato di ansia ed i sintomi della depressione moderata. Per i soggetti tesi sono sufficienti esercizi ritmici a bassa intensità, come camminare , andare in bicicletta, ballare, svolti, in maniera continuativa, per 20-30 minuti al giorno per diminuire i livelli di tensione muscolare. L’esercizio vigoroso regolare, invece, consente di dissipare emozioni come la rabbia, la paura e la frustrazione. Con il raggiungimento di piccoli obiettivi, viene migliorata la percezione di sé, delle proprie capacità e della propria autostima.
L’esercizio produce dei cambiamenti biochimici che modificano lo stato psicologico. Per esempio un livello troppo basso di noradrenalina, ormone prodotto dalla midollare surrenalica, è associato alla depressione. Durante l’esercizio, i livelli plasmatici di noradrenalina aumentano e ciò aiuterà ad alleviare i sintomi della depressione.
L’esercizio può inoltre aumentare i livelli di endorfine nel cervello. L'endorfina è una sostanza chimica di natura organica prodotta dal cervello, dotata di proprietà analgesiche e fisiologiche simili a quelle della morfina e dell'oppio, ma con portata anche più ampia di queste. A seconda dei tassi immessi in circolo, le sensazioni prodotte vanno dall’euforia alla sonnolenza, comunque sensazioni legate al piacere.
Dato che l’equilibrio del corpo parte sempre dalla mente, a seconda dei casi possono essere opportune tecniche di meditazione, di training autogeno, in cui il soggetto si concentra su se stesso attraverso un’analisi approfondita del proprio corpo e analizza passivamente le proprie sensazioni (es. pesantezza degli arti, calore, respirazione, regolazione del battito cardiaco etc.), o le svariate tecniche basate su filosofie orientali, come pure tutte quelle come l’aromaterapia, la cromoterapia che chiedono aiuto al coinvolgimento dei sensi.
La cromoterapia è una medicina alternativa che fa uso dei colori come terapia per la cura delle malattie. L'utilizzo dei colori è normalmente regolato da principi comuni, analoghi a quelli che portano a scegliere il colore dell'abito da indossare o la tinta delle pareti di casa per abbinarli a una determinata personalità e favorire o contrastare un certo stato d'animo. Secondo la cromoterapia, i colori aiutano il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio, e hanno effetti fisici e psichici in grado di stimolare il corpo e calmare certi sintomi. In cromoterapia ogni colore è associato a particolari caratteristiche psichiche e spirituali degli individui, oltre ad avere particolari effetti sul funzionamento dell'organismo.
In generale la cromoterapia sostiene che i colori abbiano svariati effetti, tra cui:
• dilatare o restringere i vasi, alzare o abbassare la pressione sanguigna;
• aumentare la produzione dei globuli rossi;
• sostenere i globuli bianchi;
• distruggere i batteri;
• sostenere il sistema immunitario;
• proteggere i tessuti dagli aggressori;
• accrescere l'attività dei tessuti;
• aumentare il trasporto di ossigeno nel sangue;
• regolare lo scambio tra i tessuti e le ossa;
• favorire la formazione di enzimi, oligoelementi e vitamine;
• attivare e rendere stabile il metabolismo.
ROSSO. Questo colore viene associato alla forza, alla salute e alla vitalità e rappresenta il fuoco, la gioia, la festa, l'eccitazione sessuale, il sangue e le passioni violente. Il rosso è in grado di accelerare il polso, aumentare la pressione arteriosa e la frequenza respiratoria. È infatti fortemente sconsigliato come tinteggiatura di pareti. Il rosso renderebbe loquaci, aperti, premurosi, passionali. La cromoterapia usa il rosso nelle ustioni e nelle malattie esantematiche, in quanto generatore di ischemia cutanea, mentre lo sconsiglia nei casi di tumore e per malattie come infiammazione, iperemotività, ipertensione, in quanto lo associa con la circolazione sanguigna e con lo sviluppo cellulare. Inoltre questo colore sarebbe utile nei casi di melanconia e depressione, nelle malattie da raffreddamento, nel mal di gola, nella tosse cronica e nell'asma, nel trattamento delle paralisi parziali e totali e nella cura dell'impotenza maschile.
ARANCIONE. Secondo la cromoterapia l'arancione ha un’azione liberatoria sulle funzioni fisiche e mentali e un grosso effetto di integrazione e di distribuzione dell’energia, inducendo serenità, entusiasmo, allegria, voglia di vivere, ottimismo, positivizzazione dei sentimenti, sinergia fisica e mentale. L'arancione ha una forte azione stimolante sulla ghiandola tiroide e un effetto antispastico verso le contratture e le crampi muscolari. Stimola il battito cardiaco senza aumentare la pressione del sangue, la capacità di espansione dei polmoni, l'appetito, e ottimizza l’attività della milza. La cromoterapia lo utilizza per i casi di apatia, depressione, pessimismo, paura, nevrosi, psicosi.
GIALLO. Viene associato alla parte sinistra del cervello e in genere al lato intellettuale, con effetti di stimolazione e aiuto nello studio. È considerato un colore protettivo e concreto, in aiuto a chi è troppo aperto o troppo creativo, associato alla felicità, alla saggezza e all’immaginazione, generatore di buon umore. Viene considerato utile per stimolare l'attenzione e l'apprendimento, acuire la mente e la concentrazione, favorire la digestione, eliminare le tossine attraverso il fegato e l'intestino. I cromoterapisti lo considerano invece da evitare in casi di delirio e isteria, gastriti con spasmo della muscolatura, stati febbrili e infiammatori e tutte le malattie in cui una sovraeccitazione dell'organismo e della psiche potrebbe essere dannosa.
VERDE. Il verde, colore fondamentale della natura, è il colore dell'armonia: simboleggia la speranza, l'equilibrio, la pace e il rinnovamento. È un colore neutro, rilassante, favorisce la riflessione e la calma. In cromoterapia viene usato per sostenere il sistema nervoso e aiutare il cuore con effetti calmanti e armonizzanti, contro il mal di testa, nelle nevralgie e nelle febbri. È usato in tutte le proliferazioni anomale a livello cutaneo: verruche, nei, tumori, come cura per la calvizie, mentre viene sconsigliato in caso di depressione o astenia.
BLU. È un colore calmante e rinfrescante. Ha un effetto molto tranquillizzante su persone troppo aggressive e impazienti. Il blu è un colore che calma e modera e che fa dimenticare i problemi di tutti i giorni; per tale ragione le pareti tinteggiate di blu tranquillizzano. La cromoterapia utilizza il blu per curare stress, nervosismo, ansia, insonnia, irritabilità e infiammazione e lo considera dotato di capacità antisettiche, astringenti e anestetizzanti. Il blu viene pertanto consigliato per tutti i sintomi che sviluppano calore e contro mal di gola, laringite, raucedine, febbre, spasmi, reumatismi. In particolare, il celeste è utilizzato per dar sollievo agli occhi, l'indaco per la purificazione del sangue, per indurre concentrazione mentale e contro la cataratta. Viene invece controindicato in casi di depressione o in malattie legate al rilassamento delle funzioni dell'organismo, quali bradicardia e ipotensione.
Gabriella Grosso
![Gabriella Grosso](http://photos1.blogger.com/x/blogger2/2797/860731086931463/658/855064/gse_multipart63606.jpg)
UNI TRE BOGLIASCO Briciole di Scienza dal 2007 ad OGGI
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