Vanta la costellazione di più facile reperibilità in assoluto, quella di Orione.
Iniziamo dal mito: Orione, cacciatore possente, il più bello tra gli uomini, vagando per i boschi con i suoi due Cani, si innamorò di Merope, figlia di Atlante, colui che sosteneva la Terra. Essendosi Atlante mostrato contrario al matrimonio tra la figlia e il cacciatore, costui infuriato iniziò ad uccidere tutti gli animali sul suo cammino e poi rapì Merope con tutte le sue sorelle, le Pleiadi. Atlante minacciò Zeus di far cadere la Terra se non fosse venuto in suo aiuto. Zeus si trasformò in Toro per salvare le Pleiadi. La dea della Terra mandò il velenoso Scorpione, ma il cacciatore non fu mai raggiunto.
Per trovare Orione nel cielo d’inverno basta essere rivolti a Sud e volgere gli occhi al firmamento, saremo attratti da una sorta di farfalla grande e luminosa, la costellazione più appariscente e facile da localizzare: verso le 10 di sera a Dicembre verso Est , a Gennaio-Febbraio verso Sud, a Marzo verso Ovest. La grande farfalla per gli antichi era il busto di un cacciatore(con una stella rossa, Betelgeuse, come spalla e, diametralmente opposto il ginocchio, una stella blu-bianca, Rigel) attraversato a metà da una cintura di tre stelle alla quale è fissata una spada. Nei pressi del cacciatore si nota un addensamento di 7 stelline, le Pleiadi, che occupa una zona del cielo grande come la luna piena. Tra Orione e le Pleiadi, si potrà notare una “V” corrispondente alla testa del Toro. L’occhio del Toro è rappresentato da una stella rossa, Aldebaran. Non è possibile vedere lo Scorpione che infatti appartiene al cielo d’Estate e mai raggiunse il cacciatore. Per individuare i Cani di Orione faremo ricorso agli allineamenti: seguendo la direzione della cintura dalla parte opposta del Toro, troveremo la stella Sirio, la più luminosa* del firmamento, nella costellazione del Cane Maggiore; partendo dalla spalla di Orione (Betelgeuse) verso Est si incontra Procione, nel Cane Minore.
Nel cielo invernale c’è un’altra costellazione degna di nota: Auriga, a forma di pentagono, con la luminosa Capella.
Come costellazioni zodiacali oltre al Toro, si notano i Gemelli( con Castore stella bianca e Polluce stella arancione) e l’Ariete.
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*La luminosità o magnitudine apparente (m) di una stella dipende dalla magnitudine reale e dalla distanza dalla Terra. E’espressa in numeri: 0e1 per stelle di prima grandezza, fino a stelle con magnitudine 6 che sono al limite di visibilità ad occhio nudo. Per stelle eccezionali come Sirio si utilizzano i numeri negativi, infatti la sua magnitudo è -1.5. La Polare ha m=2.
Entro una stessa costellazione le varie stelle si distinguono in base alla luminosità assegnando la lettera alfa alla più luminosa e via via le altre lettere dell’alfabeto greco (beta, gamma, delta…) seguite dal genitivo del nome latino della costellazione di appartenenza; per esempio Aldebaran è alfa Tauri.
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