Gabriella Grosso

Gabriella Grosso

UNI TRE BOGLIASCO Briciole di Scienza dal 2007 ad OGGI

STELLE CIRCUMPOLARI E STAGIONALI

L’universo è apparentemente vuoto e buio e, pur muovendoci alla velocità della luce, potremmo viaggiare per anni immersi nel buio; ma come oasi nel deserto qua e là incontreremmo “isole di stelle”, le galassie.
Le stelle vengono dette fisse perché nella galassia di appartenenza mantengono praticamente invariate le reciproche posizioni.
Una delle galassie è la nostra, la Via Lattea e tutte le stelle che vediamo ad occhio nudo le appartengono.
Una di queste è il Sole che, con i pianeti che gli orbitano intorno tra cui la Terra, costituisce il sistema solare.
I movimenti di rotazione e di rivoluzione della Terra sono le cause delle variazioni dell’aspetto del cielo. Durante il giorno la luce del sole ci abbaglia e non ci permette di vedere le altre stelle e quindi, se vogliamo osservare le stelle, dobbiamo aspettare la notte. Ma ciò che vediamo è legato non solo all’ora, ma anche alla stagione ed alla latitudine.

Inoltre è importante sapere che alcune costellazioni non sono visibili dal nostro emisfero perché la visione è impedita dalla massa stessa della Terra, sono le costellazioni australi.
Tornando al nostro emisfero, la Terra ruota intorno ad un asse immaginario sul cui prolungamento si trova la stella polare. Il movimento apparente delle stelle avviene quindi intorno alla polare che rappresenta il centro o perno ed è l’unica che non cambia posizione né durante una singola notte né durante l’intero anno. Come tutti sanno, la polare indica sempre lo stesso punto cardinale, il Nord.
Dove è la polare? Noi la troviamo volgendoci verso il Nord ad una altezza sull’orizzonte a metà strada tra lo zenit e l’orizzonte stesso, cioè a 45°, infatti l’altezza corrisponde alla latitudine.
Il moto apparente delle altre stelle consiste nella descrizione di cerchi il cui centro è la polare e varia solo il raggio. Fin dall’antichità le stelle sono state riunite in costellazioni a prescindere dalle distanze effettive tra loro, ed è per questo che, per orientarci nel cielo, non si parla di singole stelle ma di costellazioni. I loro nomi derivano dalle popolazioni antiche che ravvisarono somiglianze con gli eroi delle loro mitologie. La maggior parte dei nomi delle costellazioni di cui parleremo derivano dalla mitologia greca, mentre molti nomi di stelle sono di derivazione araba; tali nomi sono universalmente adottati; nelle mappe internazionali i nomi delle costellazioni sono spesso espressi in lingua latina.
Alla nostra latitudine le costellazioni che formano cerchi di raggio più piccolo si chiamano circumpolari e le vediamo verso Nord tutto l’anno. Esempi notevoli sono il Grande e Piccolo Carro.

Quelle che fanno i cerchi più ampi sorgono ad Est, tramontano ad Ovest e cambiano durante l’anno andando a caratterizzare le stagioni; per questo vengono dette stagionali. Durante lo scorrere della notte, con il nostro viso rivolto verso Sud, le vediamo muoversi da Est verso Ovest.

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