HOMO BIOLOGICUS
Homo biologicus è più che altro un augurio, dato che l’uomo moderno si è allontanato dai cicli naturali e tende a farlo sempre di più. Viceversa l’uomo, in quanto animale, dovrebbe cercare di rientrare nei cicli naturali, tendendo così all’Homo biologicus al fine di vivere in armonia con la natura. Ci troviamo di fronte alla necessità di un nuovo ritorno alla natura, di romantica memoria. Riflettiamo su questo, prendiamone coscienza e confrontiamoci con i cicli naturali. Come si può rientrare nei cicli naturali? Chiariamo subito che l’uomo non può più essere in equilibrio con la natura in senso animale, sia per problemi demografici che per problemi comportamentali, ma si deve cercare un equilibrio sostenibile uomo-natura. Ecco alcuni importanti suggerimenti.
- Si deve fare riferimento alle catene alimentari e al ruolo a noi riservato, consumando cibi prevalentemente vegetali (60%), “vivi”, cioè freschi, meno processati possibile, “cibi con l’aura”, e soprattutto si deve associarli in modo opportuno.
- Si devono riciclare i rifiuti anche attraverso il compostaggio domestico.
- Si deve attuare il risparmio energetico e il risparmio delle materie prime.
- Si deve tenere un comportamento attento e rispettoso nei confronti della natura.
- Si deve rispondere allo stress con attività che tendano al riequilibrio e non creino nuove alterazioni.
IMPORTANZA DEL CIBO
Il cibo è il nostro carburante ed è anche il farmaco più potente che si possa utilizzare. Quindi, attraverso la scelta appropriata degli alimenti, noi possiamo modellare il nostro destino futuro, almeno per una parte che ci riguarda.
In una alimentazione scorretta i problemi principali nascono da due tipi di surplus, quello calorico e quello tossico delle scorie metaboliche. Di conseguenza il cosiddetto peso-forma si perde ingerendo troppo, ma anche ingerendo male. Quasi tutti conoscono i problemi dovuti al surplus calorico, meno noti sono quelli legati al surplus di scorie tossiche. Una maggiore consapevolezza permetterebbe ad esempio l’assunzione di qualche caloria in più senza subire conseguenze.
Dobbiamo dunque studiare come si originano le scorie tossiche. Certamente il discorso è legato a quello dei radicali liberi cui abbiamo dedicato una intera lezione in un corso precedente; ma quello è un discorso a livello biochimico cellulare, noi ora partiamo dalla fase precedente, quella digestiva. Le scorie tossiche primariamente derivano da cattiva scelta e associazioni sbagliate di alimenti nei pasti ed è su questo che ci soffermeremo.
Ricordiamo che le tossine, se non vengono allontanate in tempi brevi, vengono fissate nei tessuti adiposi dove, con alterazione del metabolismo ed immancabile produzione di radicali, avviene l’immagazzinamento del surplus. La posizione varia da persona a persona, anche se fortunatamente si tratta sempre di zone vicino alla superficie e lontano dagli organi vitali: possono essere le cosce, le natiche, il giro-vita, l'addome. Esiste una pratica medica non molto nota e ancora poco diffusa -l’idrocolon- che consiste nel lavaggio della parte terminale dell’intestino allo scopo di liberarsi di gas e acidi tossici, le scorie tossiche appunto, prima che vengano inglobate nei tessuti.
Per affrontare i problemi legati alle combinazioni alimentari, bisogna chiarire che al corpo va assicurato un equilibrio acido-basico, ma dato che la maggior parte dei cibi del III millennio è acidificante, è importante avere una buona riserva alcalina. Inoltre il corpo, in presenza di tossine acidificanti, ritiene liquidi e intacca la riserva alcalina al fine di neutralizzare il pH. La riserva alcalina si basa su Sali di Sodio, Potassio ed acidi deboli quali il Carbonico con successiva formazione di Carbonati e Bicarbonati, atti a bilanciare il pH acido. Eccetto che per l’acido Cloridrico indispensabile nello stomaco al momento della digestione delle proteine, il nostro corpo non tollera la presenza di acidi liberi e li neutralizza con gli alcali che ha in riserva, per renderli inoffensivi. Se ciò non avviene si instaura l’acidosi, accompagnata molti altri disagi. Inoltre, per evitare al sangue una variazione di pH verso l’acido, l'organismo preleva i minerali alcalinizzanti (calcio, potassio, sodio e magnesio) dalle ossa, dai denti e dalle cellule di tutti i tessuti. Appare evidente che questa situazione, se protratta nel tempo, può causare varie patologie, tra cui è nota a tutti l’osteoporosi.
La lista dei mali causati da iperacidità cronica è interminabile:
- gotta, reumatismi, artrite, poliartrite, artrosi, osteoporosi…
- afte sulle labbra, nella bocca, fessure agli angoli delle labbra;
- rigurgiti acidi, bruciori di stomaco, ulcere, bruciori all’ano;
- calcoli renali e vescicali, varici, eczemi ed herpes;
- mal di testa ed emicrania, sciatica e crampi muscolari;
- abbassamento della risposta immunitaria con esposizione a raffreddori, influenza, sinusiti, otiti, bronchiti croniche;
- affaticamento, mancanza di forze, pesantezza;
- nervosismo, irritabilità, depressione…
ALIMENTI E PH
La nostra alimentazione dovrebbe avere composizione per il 60% basica ed essere basata soprattutto su frutta e verdura che sono cibi acquosi atti a smaltire le scorie.
Per attuare ciò una via possibile è suggerita dai “flexitarians”, coloro che, non essendo né vegetariani, né carnivori, prediligono una alimentazione più leggera, costituita da mono-piatti con verdura protagonista, possibilmente biologica, accompagnata da carne o pesce in ruoli secondari, il tutto preparato con ricette poco elaborate e per questo più ricche di nutrenti vivi.
Impariamo ad orientarci sul pH dei cibi, anche se, trattandosi di una nuova scienza, ci sono discrepanze sul pH di alcuni alimenti.
I principali alimenti acidificanti sono tutte le carni, il tuorlo d'uovo, i formaggi, i cereali, i legumi secchi, gli alimenti denaturati, i conservati, gli essiccati, il tè, il caffè, il cacao, il cioccolato, lo zucchero raffinato, i dolci.
I principali alimenti alcalinizzanti sono tutti i frutti, tranne prugne e mirtilli, tutta la verdura, esclusi i pomodori e gli spinaci cotti, incluse le patate e i legumi freschi, il latte e i latticini. Certi acidi contenuti nei frutti, quali acido malico, citrico, tartarico sono acidi deboli e in presenza di Sodio, Potassio, Calcio formano Sali alcalini con forte effetto tampone sul pH, stimolazione sulla secrezione dei succhi digestivi e della bile.
Sono alimenti neutri burro, panna, olio, amido, lardo, tapioca, zucchero grezzo, miele.
Per quantificare le scorie metaboliche in eccesso dell’organismo, si può misurare il pH urinario. Il pH varia nel corso della giornata (moderatamente acido al mattino, moderatamente basico alla sera), ma un pH urinario che scende troppo sotto il 7 è segno di un eccesso di acidi nei tessuti.
Come vedremo, in campo digestivo molto nocive sono le interferenze tra alimenti perché producono tossine. La presenza di alimenti non compatibili in uno stesso pasto induce una importante produzione di tossine. Condizione ottimale per evitare ciò sarebbe dissociare al massimo, mangiando un solo nutriente a pasto, ma, essendo ciò difficile se non impossibile, dobbiamo seguire alcune regole fondamentali ed imparare ad associare bene.
Gabriella Grosso
![Gabriella Grosso](http://photos1.blogger.com/x/blogger2/2797/860731086931463/658/855064/gse_multipart63606.jpg)
UNI TRE BOGLIASCO Briciole di Scienza dal 2007 ad OGGI
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