Gabriella Grosso

Gabriella Grosso

UNI TRE BOGLIASCO Briciole di Scienza dal 2007 ad OGGI

RIMEDI TOCCASANA RICETTE DELLE NONNE

Ecco le prime ricette pervenute, scritte da Alma Garbarino la cui grafia è un valore aggiunto, e così invece di trascriverle le ho fotografate.
NB Per ingrandire le ricette manoscritte basta fare click sullo scritto.



























Ed ora un rimedio, una panacea perchè veniva usato per tutti i mali, come ci ha riferito Nina Targani che ringraziamo per avercene fatti partecipi.

A Giuseppina Venusti dobbiamo una testimonianza che è un regalo per noi tutti perchè ha colto in modo completo lo spirito della mia ricerca.


Le ricette seguenti sono state raccolte ancora da Giuseppina Venusti: grazie!!
Due utilizzano le giuggiole.
LIQUORE DI GIUGGIOLE
Mettere in un barattolo 1 litro di grappa con 500g di giuggiole fresche. Lasciare in infusione 40 giorni. Preparare uno sciroppo con un bicchiere d'acqua e 100g di zucchero, unirlo all'alcool e poi filtrare.

GIUGGIOLE SOTTO SPIRITO
Mettere in un vasetto tipo Bormioli 500g di giuggiole mature, 200 g di zucchero, un bacello di vaniglia, la scorza di un limone biologico. Lasciare al sole per almeno 20 gg sbattendo di tanto in tanto fino a che lo zucchero si sia sciolto, aggiungere a poco a poco 500cc di alcool 95°. Consumare dopo 7/8 mesi.

LIMONETTO RIVIERASCO
Mettere in un vasetto tipo Bormioli 7 foglie di limone grosse e dure, la buccia di un limone un pò verde senza il bianco sottostante, 700 g di zucchero, 700 g di acqua. Lasciare 7gg in infusione scuotendo di tanto in tanto per far sciogliere lo zucchero, poi aggiungere 500g ( non 500cc) di alcool. Filtrare. Il liquore è giallino e trasparente.

SCIROPPO DI ARANCE AMARE
Secondo la quantità di arance amare a disposizione, spremerle, filtrarle e pesare la spremuta.Porre sul fuoco a bollire quantità uguali di spremuta e di zucchero. Bollire a fuoco moderato per 30'. Lasciar raffreddare e imbottigliare. Ottimo su macedonie, gelati. Se diluito con acqua darà una bevanda genuina, gradevolissima e dissetante.

Se vi è venuta voglia di saperne di più sulle giuggiole, ecco qualche notizia.
Giuggiolo(Ziziphus zizyphus), noto anche come dattero cinese, Natsume o Tsao, è una pianta a foglie decidue della famiglia delle Rhamnaceae.
Se colto quando non ancora maturo (ossia quando presenta un colore verde uniforme), il frutto del giuggiolo, la giuggiola, ha un sapore non dissimile da quello di una mela. Con il procedere della maturazione tuttavia, il colore si scurisce, la superficie si fa rugosa e il sapore diviene via via più dolce, fino ad assomigliare a quello di un dattero. Le giuggiole si consumano sia fresche, appena colte dall'albero, sia quando sono leggermente raggrinzite. C'è un solo nocciolo all'interno del frutto, simile a quello di un'oliva, che nella cucina persiana è noto come annab. Secondo gli scritti di Erodoto, le giuggiole potevano essere usate, dopo aver fermentato, per produrre un vino, le cui più antiche preparazioni risalgono a Egizi e Fenici. Ad Arquà Petrarca, comune veneto dove i giuggioli sono ancora piantati nei giardini di molte abitazioni, le giuggiole sono utilizzate per realizzare ottime confetture, sciroppi, e il famoso brodo di giuggiole, un antico liquore. I frutti del giuggiolo hanno un blando effetto lassativo.
BRODO di GIUGGIOLE
In un tegame mettere le giuggiole appassite (500g) (precedentemente lavate) e coprirle con acqua. Aggiungere un grappolo di uva zibibbo e lo zucchero(500g). Cuocere per 1 ora a fuoco dolce, mescolare ogni tanto con un cucchiaio di legno. Aggiungere una mela cotogna privata della buccia tagliata a fette sottili e un bicchiere di vino bianco. Alzare la fiamma e fare evaporare il vino, a fine cottura (quando si sta gelificando) aggiungere la buccia di un limone grattugiato, passare il composto con un colino e invasare a caldo, capovolgere i vasetti e lasciare raffreddare.

Uberto Lugani ci ha donato due ricette di famiglia, quella coi semi di mela rende tangibile la differenza di ritmi e di valori forse perduti per sempre.



Anche Milena Erba ha ricordi preziosi e ricette che ha messo a disposizione, per non parlare della torta ai fiori di sambuco che ci ha fatto gustare nell'ultima lezione.



E per finire un toccasana:
TISANA DELLA FELICITA'
In acqua bollente mettere 2 pizzichi di menta, 2 di verbena, 2 di tiglio, 8 fiori di camomilla.E' una tisana con erbe calmanti, da usare a piacimento.

Nessun commento: