Gabriella Grosso

Gabriella Grosso

UNI TRE BOGLIASCO Briciole di Scienza dal 2007 ad OGGI

Ginkgo, lunga vita

                     Caratteristiche: antiossidante, antiaggregante, aiuta la circolazione soprattutto a livello cerebrale.
                        Tropismo: Apparato Circolatorio e Metabolismo
Classificazione: Gimnosperme Ginkgopsida Ginkgo biloba
Provenienza: Cina, Giappone
Coltivazione: Coltivato per secoli nel lontano oriente entro le mura dei templi, introdotto in Europa nel 1730 (Goethe ne parla in una poesia), ora viene coltivato nei viali delle città per il suo valore decorativo e per la capacità di resistere alle basse temperature e a tassi di inquinamento elevati. A Hiroshima 6 esemplari tuttora sopravvivono alla bomba atomica.
Aspetti botanici: I primi esemplari apparvero sulla terra nell’era Primaria o Paleozoica, prima della comparsa dei dinosauri, mantenendosi invariati fino a oggi.  Per questo il Ginkgo è detto fossile vivente. Presenta fusti arborei con midollo piccolo, ma molto elevati, fino a 30-40 metri. Specie dioica (come le Cicadee), con foglie inserite su brachiblasti (come le Conifere). Le foglie sono flabellate divise in due lobi, da cui il nome biloba. All’ascella dei brachiblasti nel maschio si formano grappolini fertili di spore in amenti portanti il polline, sull’albero femmina dei peduncoli portano ovuli che si trasformano in semi nudi perché si tratta di Gimnosperme.
Princìpi attivi: Terpeni e Flavonoidi.  Questi presentano i vantaggi della sinergia, caratteristica tipica dei fitocomplessi, in cui la compresenza di più principi dà effetti superiori alla somma delle parti. I ginkgolidi sono terpeni antagonisti del PAF (fattore aggregante piastrinico) coinvolto nei processi di aterogenesi. I flavonoidi sono dotati di proprietà antinfiammatorie e controllo dei radicali liberi. La frazione terpenica migliora il metabolismo energetico del cervello.                                                                                                                                           Le piante producono più principi attivi durante la maturazione dei semi, e questi principi sono contenuti solo in particolari parti della pianta. Per questo al fine di ottimizzare le proprietà dei fitocomplessi , sono state internazionalmente fissate delle regole che indicano la scelta della specie, il tipo di coltura, l'epoca della raccolta, le parti utilizzabili della pianta e la successiva lavorazione.
Parti utilizzate: nella medicina cinese antica “frutto” (semi nudi) e foglia, attualmente solo foglia.
Uso: si utilizza la foglia da cui si estraggono estratti freschi o si fanno seccare all’ombra. Come antiossidante giova a tutto il metabolismo, come antiaggregante e vasodilatatore agisce sul PAF (fattore antiaggregante piastrinico) migliorando la circolazione specie a livello cerebrale (demenza senile, perdita memoria, ronzii, sofferenza retinica), ma su tutti i vasi previene la formazione di trombi arteriosi e il broncospasmo dell’asma.





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