Caratteristiche: antiossidante,
antiaggregante, aiuta la circolazione soprattutto a livello cerebrale.
Tropismo: Apparato
Circolatorio e Metabolismo
Classificazione: Gimnosperme
Ginkgopsida Ginkgo biloba
Provenienza: Cina,
Giappone
Coltivazione: Coltivato
per secoli nel lontano oriente entro le mura dei templi, introdotto in Europa
nel 1730 (Goethe ne parla in una poesia), ora viene coltivato nei viali delle
città per il suo valore decorativo e per la capacità di resistere alle basse
temperature e a tassi di inquinamento elevati. A Hiroshima 6 esemplari tuttora
sopravvivono alla bomba atomica.
Aspetti botanici: I primi
esemplari apparvero sulla terra nell’era Primaria o Paleozoica, prima della
comparsa dei dinosauri, mantenendosi invariati fino a oggi. Per questo il Ginkgo è detto fossile vivente.
Presenta fusti arborei con midollo piccolo, ma molto elevati, fino a 30-40
metri. Specie dioica (come le Cicadee), con foglie inserite su brachiblasti
(come le Conifere). Le foglie sono flabellate divise in due lobi, da cui il
nome biloba. All’ascella dei brachiblasti nel maschio si formano grappolini
fertili di spore in amenti portanti il polline, sull’albero femmina dei
peduncoli portano ovuli che si trasformano in semi nudi perché si tratta di
Gimnosperme.
Princìpi attivi: Terpeni e Flavonoidi. Questi presentano i vantaggi della sinergia,
caratteristica tipica dei fitocomplessi,
in cui la compresenza di più principi dà effetti superiori alla somma delle
parti. I ginkgolidi sono terpeni antagonisti del PAF (fattore
aggregante piastrinico) coinvolto nei processi di aterogenesi.
I flavonoidi sono dotati di proprietà antinfiammatorie e controllo
dei radicali liberi. La frazione terpenica migliora il metabolismo
energetico del cervello.
Le piante producono più principi attivi durante la
maturazione dei semi, e questi principi sono contenuti solo in particolari
parti della pianta. Per questo al fine di ottimizzare le proprietà dei
fitocomplessi , sono state internazionalmente fissate delle regole che indicano
la scelta della specie, il tipo di coltura, l'epoca della raccolta, le parti
utilizzabili della pianta e la successiva lavorazione.
Parti utilizzate: nella medicina cinese antica “frutto” (semi nudi) e foglia,
attualmente solo foglia.
Uso: si utilizza
la foglia da cui si estraggono estratti freschi o si fanno seccare all’ombra. Come
antiossidante giova a tutto il metabolismo, come antiaggregante e
vasodilatatore agisce sul PAF (fattore antiaggregante piastrinico) migliorando
la circolazione specie a livello cerebrale (demenza senile, perdita memoria,
ronzii, sofferenza retinica), ma su tutti i vasi previene la formazione di
trombi arteriosi e il broncospasmo dell’asma.
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