PREMESSA
Per iniziare a localizzare le stelle è necessario acquisire almeno due concetti: eclittica ed equatore celeste.
Eclittica: percorso apparente del sole nel cielo durante l’anno.
Equatore celeste. Se estendiamo l’asse terrestre al di là del polo N e S, troviamo polo N e S celesti, sono i poli di una sfera virtuale, quella del firmamento. Percorrendo la sfera da polo a polo, a metà strada incrociamo l’equatore celeste che divide la sfera in due parti, emisfero settentrionale o boreale ed emisfero meridionale o australe. A questo sistema si rivolgono gli astronomi per individuare le stelle. Le loro coordinate sono ascensione retta (corrispondente alla nostra longitudine E-W) misurata in ore, e la declinazione (corrispondente alla nostra latitudine N-S) misurata in gradi. Dato che il percorso dell’ascensione si completa in 24 ore e quello della declinazione in 360°, in quanto a percorso d’arco, ad ogni ora corrispondono 15 °.
CIELO PRIMAVERILE
Orsa Maggiore Si parla spesso di Grande Carro, come parte dell'Orsa Maggiore; in effetti, il Grande Carro occupa solo una piccola parte della grande costellazione dell'Orsa Maggiore. Mentre però il Grande Carro resta sempre visibile sopra l'orizzonte, gran parte della costellazione a cui appartiene sorge e tramonta, poiché si estende soprattutto a sud dell'asterismo principale. Il Grande Carro durante la primavera si presenta in alto nel cielo, verso nord; a sud del corpo principale dell'asterismo si notano, ad una certa distanza, tre gruppi di stelle disposte in coppia: queste stelle rappresentano le "zampe" dell'Orsa, che vengono collegate al "Grande Carro" delineando così una sagoma di animale. Mentre però le sette stelle del Grande Carro sono facili da riconoscere, può essere più difficoltoso reperire e collegare le altre stelle della costellazione.
Bootes (con Arturo) e Corona Boreale (con Gemma) Il Grande Carro è un ottimo punto di riferimento per trovare alcune stelle importanti in direzione sud. Utilizzando le tre stelle del timone come guida e prolungando, è possibile individuare, a circa due volte la lunghezza del timone, una stella molto luminosa di colore spiccatamente arancione: Arturo. Essa è la quarta stella più brillante del cielo, la sua magnitudine è -0,04 ed è l'unica stella dell'emisfero boreale ad avere una magnitudine negativa. Questa stella ha superato la fase stabile della sua vita (sequenza principale) e si sta avviando verso lo stadio di gigante rossa, mentre in origine era una stella gialla non troppo diversa dal nostro Sole. Il suo nome, Arturo, deriva dal greco Arktouros, che significa letteralmente Guardiano dell'Orso o Coda dell'Orso (ossia dell'Orsa Maggiore, la costellazione in cui è contenuto l'asterismo del Grande Carro). Con una distanza di 36,7 anni luce, è anche una delle stelle più vicine a noi. Arturo è un ottimo punto di riferimento per reperire in cielo un gran numero di costellazioni. È possibile costruire un asterismo a forma di lettera "Y" maiuscola, dove Arturo è la stella che sta nel gambo a sud; la gamba destra punta verso il Grande Carro e quella sinistra verso un gruppo di stelle disposte ad arco. Arturo, Izar e Seginus fanno parte della stessa costellazione, quella del Boote, la cui forma ricorda molto quella di un aquilone. L'altra stella, chiamata Gemma è l'astro principale di una costellazione adiacente, la Corona Boreale.
Vergine (con Spica) L'allineamento Grande Carro-Arturo è sfruttabile ulteriormente verso sud: proseguendo infatti nella stessa direzione, si raggiunge una stella azzurra isolata, molto luminosa, nota come Spiga (Spica, in latino). Spiga è la stella più brillante della costellazione della Vergine, nonché la quindicesima stella più luminosa del cielo. Si trova nell'emisfero australe, ed è una delle stelle più meridionali della costellazione, che giace invece a cavallo dell'equatore. La Vergine, che raggiunge la sua massima visibilità in primavera, è molto nota presso gli astrofili perché nella sua direzione si osserva uno dei più ricchi ammassi di galassie del cielo, l'Ammasso della Vergine.
La Chioma di Berenice È una costellazione che deve il suo nome ad una "chioma" di stelle di quarta e quinta magnitudine, molto vicine fra loro; sebbene dunque le sue componenti non siano molto luminose, la costellazione è comunque molto appariscente grazie a questa caratteristica. Si tratta di una costellazione che in primavera ha il periodo di massima osservabilità e, grazie alla sua posizione settentrionale, si può individuare verso sud quasi allo zenit. Conoscendo il Grande Carro e la stella Arturo, la Chioma di Berenice può essere individuata con facilità tracciando un triangolo rettangolo che abbia come ipotenusa la linea congiungente Arturo con la prima stella del timone, Alioth, e proiettando i cateti verso sud-ovest, formando dunque un angolo di 90°. Il vertice cadrà sul gruppo di stelline della Chioma di Berenice. La disposizione delle stelle della Chioma non sono il frutto di una prospettiva, ma sono effettivamente vicine fra di loro: si tratta infatti di un ammasso aperto relativamente vicino a noi, noto con la sigla di Mel 111; un binocolo permetterà di avere una visione dettagliata e suggestiva di quest'ammasso, noto fin dall'antichità e da sempre associato ad una chioma di capelli dorati.
Triangolo primaverile Sebbene il Triangolo invernale sia ben visibile, ad ovest, i cieli primaverili sono dominati da un altro grande triangolo, il cosiddetto Triangolo di primavera. Il vertice più brillante è costituito dalla stella Arturo, nel Boote; in vertice meridionale invece coincide con Spiga, nella Vergine; la stella meno luminosa del triangolo è invece Denebola, che costituisce la coda della costellazione del Leone, una delle figure dominanti in assoluto nel cielo primaverile.
Leone Questa è una delle costellazioni dominanti del cielo primaverile; è formata da un gruppo di stelle brillanti, evidenziate anche dal fatto che l'area di cielo circostante non presenta altre stelle luminose. Per evitare confusioni, si può rintracciare il Leone a partire dal Grande Carro: si prolunga verso sud la linea congiungente le due stelle interne del quadrilatero del carro, fino a trovare un gruppo di stelle, le più luminose delle quali formano una sorta di grande trapezio. La stella più brillante del Leone è Regolo, una delle stelle più appariscenti del cielo; si trova a solo mezzo grado dall'eclittica, e ciò fa sì che spesso venga occultata dalla Luna o si presenti accoppiata ai pianeti del nostro Sistema Solare. Nella parte orientale si trova invece Denebola, uno dei vertici del Triangolo di primavera.
Gabriella Grosso
![Gabriella Grosso](http://photos1.blogger.com/x/blogger2/2797/860731086931463/658/855064/gse_multipart63606.jpg)
UNI TRE BOGLIASCO Briciole di Scienza dal 2007 ad OGGI
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